Il volume si propone di analizzare, sulla base di documentazioni inedite, alcune società ed economie mediterranee di antico regime. La prima realtà ad essere esaminata è quella amalfitana, che si configura, ancora in età moderna, con una sua specifica e pregante individualità. Il “modello” dell’economia amalfitana risulta essere basato su un cospicuo apparato protoindustriale (ferro, lana, seta, carta, paste alimentari, nella gestione del quale un ruolo determinante è svolto da una “feudalità imprenditrice” quale quella dei Piccolomini d’Aragona e dal ceto del patriziato urbano, che costituì nell’età moderna la vera classe dirigente della Costa d’Amalfi. I successivi capitoli, dopo quello relativo ai rapporti della Corsica con il regno di Napoli, tra ‘700 borbonico e Decennio napoleonico, sono dedicati alle strutture economico-sociali delle isole Ionie nel nevralgico periodo del tramonto della Repubblica e dell’instaurazione dell’effimera dominazione francese nel 1796-99. Specie per quest’ultima fase si utilizza un’ampia e importante documentazione inedita francese. Particolare attenzione è poi riservata alla produzione e alla commercializzazione del sale di Corfù e di Santa Maura, alle strutture produttive di Itaca e di Cefalonia, alle riflessioni storico-politiche di Marino Pìgnatorre. L’ultimo capitolo esamina infine la peculiare realtà geopolitica del Montenegro nell’età moderna, tra Venezia e impero ottomano, e i suoi tormentati rapporti con l’impero napoleonico.
Il Mediterraneo tra ancien régime ed età napoleonica, Sellino ed., Avellino 2005, pp. 271
BARRA, Francesco
2005
Abstract
Il volume si propone di analizzare, sulla base di documentazioni inedite, alcune società ed economie mediterranee di antico regime. La prima realtà ad essere esaminata è quella amalfitana, che si configura, ancora in età moderna, con una sua specifica e pregante individualità. Il “modello” dell’economia amalfitana risulta essere basato su un cospicuo apparato protoindustriale (ferro, lana, seta, carta, paste alimentari, nella gestione del quale un ruolo determinante è svolto da una “feudalità imprenditrice” quale quella dei Piccolomini d’Aragona e dal ceto del patriziato urbano, che costituì nell’età moderna la vera classe dirigente della Costa d’Amalfi. I successivi capitoli, dopo quello relativo ai rapporti della Corsica con il regno di Napoli, tra ‘700 borbonico e Decennio napoleonico, sono dedicati alle strutture economico-sociali delle isole Ionie nel nevralgico periodo del tramonto della Repubblica e dell’instaurazione dell’effimera dominazione francese nel 1796-99. Specie per quest’ultima fase si utilizza un’ampia e importante documentazione inedita francese. Particolare attenzione è poi riservata alla produzione e alla commercializzazione del sale di Corfù e di Santa Maura, alle strutture produttive di Itaca e di Cefalonia, alle riflessioni storico-politiche di Marino Pìgnatorre. L’ultimo capitolo esamina infine la peculiare realtà geopolitica del Montenegro nell’età moderna, tra Venezia e impero ottomano, e i suoi tormentati rapporti con l’impero napoleonico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.