Nel presente studio sono illustrati i tre principali metodi di valutazione degli ambienti severi caldi: WBGT, SWreq, PHS. Viene poi discusso perché il WBGT, di natura prettamente empirica e di pratico impiego, può essere utilizzato solo per una va-lutazione di prima approssimazione delle condizioni di stress termico del soggetto, specialmente in corrispondenza di bassi valori di energia metabolica (M<175 W/m2). Il metodo della sudorazione richiesta (SWreq), essendo basato sull’analisi degli scambi termici soggetto-ambiente e dell’influenza esplicata dall’abbigliamento, consente una valutazione più approfondita della situazione di lavoro, con una generale riduzione dei tempi limite di esposizione rispetto a quelli mutuabili attraverso il WBGT, specialmente in ambienti non uniformi (ta≠tr). Il PHS (Predicted Heat Strain) a differenza del metodo della sudorazione richiesta, non solo consente di prevedere l’andamento temporale delle variabili fisiologiche di interesse (temperatura della pelle, temperatura del nucleo e sudorazione) ma attraverso una più accurata modellazio-ne degli scambi termici soggetto-ambiente, permette di tenere in conto dell’effetto dell’abbigliamento e del movimento ottenendo dei tempi limite di esposizione ancora più restrittivi.
Titolo: | Criteria for assessment of hot environments: WBGT index and PHS (predicted heat strain). |
Autori: | |
Data di pubblicazione: | 2004 |
Rivista: | |
Abstract: | Nel presente studio sono illustrati i tre principali metodi di valutazione degli ambienti severi caldi: WBGT, SWreq, PHS. Viene poi discusso perché il WBGT, di natura prettamente empirica e di pratico impiego, può essere utilizzato solo per una va-lutazione di prima approssimazione delle condizioni di stress termico del soggetto, specialmente in corrispondenza di bassi valori di energia metabolica (M<175 W/m2). Il metodo della sudorazione richiesta (SWreq), essendo basato sull’analisi degli scambi termici soggetto-ambiente e dell’influenza esplicata dall’abbigliamento, consente una valutazione più approfondita della situazione di lavoro, con una generale riduzione dei tempi limite di esposizione rispetto a quelli mutuabili attraverso il WBGT, specialmente in ambienti non uniformi (ta≠tr). Il PHS (Predicted Heat Strain) a differenza del metodo della sudorazione richiesta, non solo consente di prevedere l’andamento temporale delle variabili fisiologiche di interesse (temperatura della pelle, temperatura del nucleo e sudorazione) ma attraverso una più accurata modellazio-ne degli scambi termici soggetto-ambiente, permette di tenere in conto dell’effetto dell’abbigliamento e del movimento ottenendo dei tempi limite di esposizione ancora più restrittivi. |
Handle: | http://hdl.handle.net/11386/1066608 |
Appare nelle tipologie: | 1.1.2 Articolo su rivista con ISSN |