L’attività orientata alla scoperta di nuove varietà viticole, alla costituzione di varietà di vite geneticamente modificate o alla elaborazione di procedimenti e tecniche viticole (negli ultimi anni è dato registrare una crescita qualitativa del vivaismo viticolo, anche ad opera dei piccoli produttori che, di fronte alle richieste di un mercato globale sempre più esigente, hanno dovuto aggiornare le proprie tecniche d’innesto e partecipare a progetti di selezione massale), giacchè inserita in un contesto produttivo che trova il proprio sbocco naturale nel mercato, richiede specifiche forme di tutela da parte dell’ordinamento, capaci peraltro di remunerare gli ingenti investimenti a supporto della innovazione scientifica. Da qui, il ricorso alle privative industriali, in quanto strumenti preordinati a costituire situazioni di monopolio nello sfruttamento di un certo bene o processo, in funzione remuneratoria dell’investimento scientifico e tecnologico. D’altro canto, l’ingresso, in ambito agraristico, di strumenti quali marchi identificativi, privative e/o brevetti è stato determinato dalla progressiva evoluzione della agricoltura verso forme di tipo industriale. Sul piano macroeconomico, la brevettabilità in ambito vitivinicolo della ricerca scientifica consente di fronteggiare la concorrenza di Paesi (come gli USA) nei quali la protezione brevettuale nel settore è già molto forte.

Tutela delle varietà viticole e privative industriali

IMBRENDA, Mariassunta
2006-01-01

Abstract

L’attività orientata alla scoperta di nuove varietà viticole, alla costituzione di varietà di vite geneticamente modificate o alla elaborazione di procedimenti e tecniche viticole (negli ultimi anni è dato registrare una crescita qualitativa del vivaismo viticolo, anche ad opera dei piccoli produttori che, di fronte alle richieste di un mercato globale sempre più esigente, hanno dovuto aggiornare le proprie tecniche d’innesto e partecipare a progetti di selezione massale), giacchè inserita in un contesto produttivo che trova il proprio sbocco naturale nel mercato, richiede specifiche forme di tutela da parte dell’ordinamento, capaci peraltro di remunerare gli ingenti investimenti a supporto della innovazione scientifica. Da qui, il ricorso alle privative industriali, in quanto strumenti preordinati a costituire situazioni di monopolio nello sfruttamento di un certo bene o processo, in funzione remuneratoria dell’investimento scientifico e tecnologico. D’altro canto, l’ingresso, in ambito agraristico, di strumenti quali marchi identificativi, privative e/o brevetti è stato determinato dalla progressiva evoluzione della agricoltura verso forme di tipo industriale. Sul piano macroeconomico, la brevettabilità in ambito vitivinicolo della ricerca scientifica consente di fronteggiare la concorrenza di Paesi (come gli USA) nei quali la protezione brevettuale nel settore è già molto forte.
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