Il saggio, tradotto in italiano per la prima volta, è uno tra i più famosi del sociologo statunitense. Al centro del lavoro sono i temi dell’ordine sociale e della fiducia; l’obiettivo è l’analisi dell’interazione sociale nella sua concretezza per osservare cosa accade quando vengono sistematicamente violate le idealizzazioni dell’interscambiabilità dei punti di vista e della congruenza del sistema di attribuzione di rilevanza. Con i breaching experiments (letteralmente “esperimenti di rottura/violazione”) Garfinkel intende manomettere volontariamente la situazione percepita come “normale” dagli attori ed osservare come questi vi reagiscono. Lo scopo è quello di far emergere le strutture sociali sottostanti alle situazioni ordinarie di vita e mostrare allo stesso tempo sia la cogenza dell’atteggiamento naturale nella vita ordinaria (ovvero che gli individui – fino a prova contraria – sospendono normalmente il dubbio che le cose non siano come appaiono), sia anche la responsabilità degli atti compiuti. Per Garfinkel, infatti, un comportamento “non sensato”, volontario o involontario, può essere valutato come “immorale” perché causa di situazioni umilianti per chi lo subisce (smarrimento, costernazione, confusione, offesa). Vi si può reagire con sdegno, trattando l’esecutore come indegno, incapace, traditore, ma, soprattutto e qui sta la novità, vi si può reagire privando l’altro del suo requisito di membro bona fide del gruppo. Gli interlocutori sono implicitamente ritenuti membri bona fide del gruppo perché capaci di gestire la situazione; sono, cioè, degni di fiducia, perché si applicano nel mantenere e nell’aderire a tale ordine. Al contrario, ogni sua violazione è percepito da chi lo subisce come un atto sleale o di tradimento.
H. Garfinkel, La Fiducia. Una risorsa per coordinare l'interazione, a cura e con una 'Introduzione' di M. Pendenza
PENDENZA, Massimo
2004-01-01
Abstract
Il saggio, tradotto in italiano per la prima volta, è uno tra i più famosi del sociologo statunitense. Al centro del lavoro sono i temi dell’ordine sociale e della fiducia; l’obiettivo è l’analisi dell’interazione sociale nella sua concretezza per osservare cosa accade quando vengono sistematicamente violate le idealizzazioni dell’interscambiabilità dei punti di vista e della congruenza del sistema di attribuzione di rilevanza. Con i breaching experiments (letteralmente “esperimenti di rottura/violazione”) Garfinkel intende manomettere volontariamente la situazione percepita come “normale” dagli attori ed osservare come questi vi reagiscono. Lo scopo è quello di far emergere le strutture sociali sottostanti alle situazioni ordinarie di vita e mostrare allo stesso tempo sia la cogenza dell’atteggiamento naturale nella vita ordinaria (ovvero che gli individui – fino a prova contraria – sospendono normalmente il dubbio che le cose non siano come appaiono), sia anche la responsabilità degli atti compiuti. Per Garfinkel, infatti, un comportamento “non sensato”, volontario o involontario, può essere valutato come “immorale” perché causa di situazioni umilianti per chi lo subisce (smarrimento, costernazione, confusione, offesa). Vi si può reagire con sdegno, trattando l’esecutore come indegno, incapace, traditore, ma, soprattutto e qui sta la novità, vi si può reagire privando l’altro del suo requisito di membro bona fide del gruppo. Gli interlocutori sono implicitamente ritenuti membri bona fide del gruppo perché capaci di gestire la situazione; sono, cioè, degni di fiducia, perché si applicano nel mantenere e nell’aderire a tale ordine. Al contrario, ogni sua violazione è percepito da chi lo subisce come un atto sleale o di tradimento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.