Come in scienza elementi distinti per alcune proprietà ed omogenei per altre, così i lessemi, pur essendo distinti da una loro specificità semantica interna, posti in relazione, entrano sul piano del senso (struttura e sistema degli elementi, ma in letteratura, diversamente dalla scienza, anche comportamento) in una sorta di sinonimia logico-cognitiva che li porta a strutturarsi intorno a un sema. Ciò che conta, sia in scienza che in letteratura, è il prodursi di una interazione con trasformazione ed equivalenza, che è poi quella trasposizione e compenetrazione continua di identità e dissomiglianza che ha fatto parlare taluno di scienza come metafora dell'universo. Culture antiche, o che alle antiche si rifanno, vedono nel simbolo e nella simbologia l'insieme del fisico col metafisico, o addirittura tra terreno e celeste, e nell'archetipo, che è una generalizzazione (in apparenza non ulteriormente riducibile) di generalità inferiori, l'essenza germinale d'ogni cosa. Così l'isotopia semica è lo stabilirsi di un livello di coerenza interpretativa; essa è composta da categorie di senso che formano un insieme il quale ha come caratteristica la ridondanza, ossia l'iterazione funzionale che permette non soltanto la lettura uniforme in gran parte secondo l'autore, ma rende possibile la sua globalizzazione del suo senso come finalità. Qui, come ipotesi, si raffronta l'isotopia ad alcuni tropi e figure della retorica classica, per meglio comprenderne il funzionamento logico-espressivo.
Contributo breve all'isotopia semica del testo poetico
PELOSI, Pietro
2004
Abstract
Come in scienza elementi distinti per alcune proprietà ed omogenei per altre, così i lessemi, pur essendo distinti da una loro specificità semantica interna, posti in relazione, entrano sul piano del senso (struttura e sistema degli elementi, ma in letteratura, diversamente dalla scienza, anche comportamento) in una sorta di sinonimia logico-cognitiva che li porta a strutturarsi intorno a un sema. Ciò che conta, sia in scienza che in letteratura, è il prodursi di una interazione con trasformazione ed equivalenza, che è poi quella trasposizione e compenetrazione continua di identità e dissomiglianza che ha fatto parlare taluno di scienza come metafora dell'universo. Culture antiche, o che alle antiche si rifanno, vedono nel simbolo e nella simbologia l'insieme del fisico col metafisico, o addirittura tra terreno e celeste, e nell'archetipo, che è una generalizzazione (in apparenza non ulteriormente riducibile) di generalità inferiori, l'essenza germinale d'ogni cosa. Così l'isotopia semica è lo stabilirsi di un livello di coerenza interpretativa; essa è composta da categorie di senso che formano un insieme il quale ha come caratteristica la ridondanza, ossia l'iterazione funzionale che permette non soltanto la lettura uniforme in gran parte secondo l'autore, ma rende possibile la sua globalizzazione del suo senso come finalità. Qui, come ipotesi, si raffronta l'isotopia ad alcuni tropi e figure della retorica classica, per meglio comprenderne il funzionamento logico-espressivo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.