Il volume, che costituisce la prima monografia in Italia su Jean-Luc Nancy, contiene anche un’intervista al filosofo e un’appendice con un testo inedito di Nancy dal titolo: 58 indici sul corpo. Questo libro si propone di analizzare alcuni decisivi vettori del pensiero di Jean-Luc Nancy. Affrontando infatti le delicate questioni del “soggetto”, della “corporeità” e della “comunità” all’interno del dibattito filosofico odierno e passando attraverso le figure più emblematiche della modernità a partire da Cartesio sino ad arrivare agli esiti fenomenologici e decostruzionistici del Novecento, il volume presenta nella sua intesità teoretica e nelle sue pieghe problematiche la riflessione filosofica di Jean-Luc Nancy. Tale riflessione si pone originalmente in uno spazio filosofico, etico e politico volto a dischiudere un nuovo, possibile orizzonte di senso declinato secondo un’ontologia dell’essere finito. Un’ontologia consegnata “non a un senso finale, bensì a un senso finito, a dei sensi finiti, a una molteplicità di frammenti singolari di senso che non appartengono ad alcuna unità e ad alcuna sostanza”, ma sono i dispiegamenti stessi della ‘pelle’ del mondo.
Dis-piegamenti. Soggetto, corpo, comunità in Jean-Luc Nancy. Con un’intervista al filosofo e un testo inedito sul corpo
CALABRO', DANIELA
2005
Abstract
Il volume, che costituisce la prima monografia in Italia su Jean-Luc Nancy, contiene anche un’intervista al filosofo e un’appendice con un testo inedito di Nancy dal titolo: 58 indici sul corpo. Questo libro si propone di analizzare alcuni decisivi vettori del pensiero di Jean-Luc Nancy. Affrontando infatti le delicate questioni del “soggetto”, della “corporeità” e della “comunità” all’interno del dibattito filosofico odierno e passando attraverso le figure più emblematiche della modernità a partire da Cartesio sino ad arrivare agli esiti fenomenologici e decostruzionistici del Novecento, il volume presenta nella sua intesità teoretica e nelle sue pieghe problematiche la riflessione filosofica di Jean-Luc Nancy. Tale riflessione si pone originalmente in uno spazio filosofico, etico e politico volto a dischiudere un nuovo, possibile orizzonte di senso declinato secondo un’ontologia dell’essere finito. Un’ontologia consegnata “non a un senso finale, bensì a un senso finito, a dei sensi finiti, a una molteplicità di frammenti singolari di senso che non appartengono ad alcuna unità e ad alcuna sostanza”, ma sono i dispiegamenti stessi della ‘pelle’ del mondo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.