La contiguità con i post-impressionisti del gruppo di Bloomsbury (Roger Fry, Duncan Grant, Vanessa e Clive Bell) è alla base del duraturo interesse di Virginia Woolf per la pittura, che in quegli anni, in Europa, va aprendosi ad ardite sperimentazioni, come dimostra la produzione delle avanguardie storiche. E’ a quest’ambito, dunque, che la scrittrice si ispira per dare forma a un romanzo di nuovo tipo che abbandoni i precetti della tradizione realistica, che faccia a meno delle stratificate e costrittive convenzioni della narrativa ottocentesca. Ma alle arti figurative ella dedica anche numerosi saggi, che punteggiano con continuità la sua carriera letteraria. Il volume si sviluppa quindi intorno a una serie di centri interconnessi: l’attività di art writer di Virginia Woolf; gli esperimenti narrativi che va mettendo a punto specialmente nelle short stories - il suo “laboratorio” - facendo tesoro dei suggerimenti che le giungono dalla pittura; la presenza, nei romanzi e nei racconti, di dipinti che confermano le tipiche tematiche woolfiane (quelle connesse al genere, ad esempio, o alla elaborazione del lutto); l’analisi delle varie figure d’artista che popolano le pagine della sua narrative, ulteriore occasione di riflessione sulle arti e di confronto tra esse.
La pagina e la tela. Intersezioni in Virginia Woolf
DE GIOVANNI, Flora
2007
Abstract
La contiguità con i post-impressionisti del gruppo di Bloomsbury (Roger Fry, Duncan Grant, Vanessa e Clive Bell) è alla base del duraturo interesse di Virginia Woolf per la pittura, che in quegli anni, in Europa, va aprendosi ad ardite sperimentazioni, come dimostra la produzione delle avanguardie storiche. E’ a quest’ambito, dunque, che la scrittrice si ispira per dare forma a un romanzo di nuovo tipo che abbandoni i precetti della tradizione realistica, che faccia a meno delle stratificate e costrittive convenzioni della narrativa ottocentesca. Ma alle arti figurative ella dedica anche numerosi saggi, che punteggiano con continuità la sua carriera letteraria. Il volume si sviluppa quindi intorno a una serie di centri interconnessi: l’attività di art writer di Virginia Woolf; gli esperimenti narrativi che va mettendo a punto specialmente nelle short stories - il suo “laboratorio” - facendo tesoro dei suggerimenti che le giungono dalla pittura; la presenza, nei romanzi e nei racconti, di dipinti che confermano le tipiche tematiche woolfiane (quelle connesse al genere, ad esempio, o alla elaborazione del lutto); l’analisi delle varie figure d’artista che popolano le pagine della sua narrative, ulteriore occasione di riflessione sulle arti e di confronto tra esse.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.