L’attuale utilizzo della lingua inglese in contesti non di lingua madre e, in particolare, in contesti professionali è al centro di molte indagini e ricerche promosse dal Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari dell’Università degli Studi di Salerno. Il ruolo della lingua inglese in Europa e le possibili interferenze tra la prima e le altre lingue europee sono l’oggetto della ricerca “La comunicazione linguistica nell’Europa del futuro”. Linda Barone, assegnista presso il Dipartimento ora menzionato, ha condotto con entusiasmo e dedizione un lavoro di raccolta e di analisi dei dati, concentrandosi in particolare sull’inglese ‘europeo’ a livello istituzionale. Si tratta di un approccio data-driven ed è pertanto partita isolando il campo di indagine, per poi passare alla creazione di un corpus di un milione di occorrenze e circa 28.000 tipi e procedere infine alla disamina dello stesso, onde trarre delle conclusioni che possano chiarire un po’ meglio analogie e discrepanze tra l’inglese britannico e l’inglese utilizzato all’interno dell’Unione. Linda Barone ha individuato nei comunicati stampa ufficiali dell’Unione Europea un tipo di testo particolarmente adatto a fornire dati utili alla ricerca scelta: questi sono infatti scritti da addetti stampa non necessariamente di madrelingua inglese e contengono una terminologia e delle caratteristiche sintattiche evidentemente peculiari di un certo genere testuale ma ancor più peculiari del tipo di linguaggio utilizzato a livello istituzionale in un contesto multilingue. Ecco allora che un’analisi attenta del corpus ha portato all’individuazione di una serie di costanti che si sono rivelate significative per numero di occorrenze, e quindi degne di essere menzionate. Ne è risultato un saggio di gradevole lettura che rivela occorrenze interessanti e anche inaspettate, per esempio nella presenza di latinismi o di figure retoriche. Il cuore del lavoro è rappresentato dalla presentazione e dal commento delle rilevazioni. Una serie di dati utili sulla politica linguistica dell’Unione e sul funzionamento del servizio linguistico interno a quest’ultima vengono forniti nei capitoli iniziali. Il libro è completato da una molto ampia serie di appendici che raccolgono schede di concordanze e documenti scorporati dal testo per non appesantire il lavoro ma significativi dell’accurato lavoro di documentazione e di raccolta dati. L’autrice ha intenzione di proseguire in questa sua ricerca sull’inglese istituzionale con la formazione di un corpus analogo di inglese britannico per effettuare poi un raffronto tra i due tipi di lingua. Gianfranco Porcelli Bruna Di Sabato

La Lingua Inglese delle Istituzioni Europee. Standardizzazione, Armonizzazione o Approssimazione?

BARONE, LINDA
2005-01-01

Abstract

L’attuale utilizzo della lingua inglese in contesti non di lingua madre e, in particolare, in contesti professionali è al centro di molte indagini e ricerche promosse dal Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari dell’Università degli Studi di Salerno. Il ruolo della lingua inglese in Europa e le possibili interferenze tra la prima e le altre lingue europee sono l’oggetto della ricerca “La comunicazione linguistica nell’Europa del futuro”. Linda Barone, assegnista presso il Dipartimento ora menzionato, ha condotto con entusiasmo e dedizione un lavoro di raccolta e di analisi dei dati, concentrandosi in particolare sull’inglese ‘europeo’ a livello istituzionale. Si tratta di un approccio data-driven ed è pertanto partita isolando il campo di indagine, per poi passare alla creazione di un corpus di un milione di occorrenze e circa 28.000 tipi e procedere infine alla disamina dello stesso, onde trarre delle conclusioni che possano chiarire un po’ meglio analogie e discrepanze tra l’inglese britannico e l’inglese utilizzato all’interno dell’Unione. Linda Barone ha individuato nei comunicati stampa ufficiali dell’Unione Europea un tipo di testo particolarmente adatto a fornire dati utili alla ricerca scelta: questi sono infatti scritti da addetti stampa non necessariamente di madrelingua inglese e contengono una terminologia e delle caratteristiche sintattiche evidentemente peculiari di un certo genere testuale ma ancor più peculiari del tipo di linguaggio utilizzato a livello istituzionale in un contesto multilingue. Ecco allora che un’analisi attenta del corpus ha portato all’individuazione di una serie di costanti che si sono rivelate significative per numero di occorrenze, e quindi degne di essere menzionate. Ne è risultato un saggio di gradevole lettura che rivela occorrenze interessanti e anche inaspettate, per esempio nella presenza di latinismi o di figure retoriche. Il cuore del lavoro è rappresentato dalla presentazione e dal commento delle rilevazioni. Una serie di dati utili sulla politica linguistica dell’Unione e sul funzionamento del servizio linguistico interno a quest’ultima vengono forniti nei capitoli iniziali. Il libro è completato da una molto ampia serie di appendici che raccolgono schede di concordanze e documenti scorporati dal testo per non appesantire il lavoro ma significativi dell’accurato lavoro di documentazione e di raccolta dati. L’autrice ha intenzione di proseguire in questa sua ricerca sull’inglese istituzionale con la formazione di un corpus analogo di inglese britannico per effettuare poi un raffronto tra i due tipi di lingua. Gianfranco Porcelli Bruna Di Sabato
2005
9788888773940
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/1658255
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