Storia e memoria non sono due categorie consuete nel genere utopico poiché la dimensione della perfezione è statica e il tempo, nelle città ideali, ha un andamento circolare (è un «tempo insulare», secondo B. Baczko) e non – come nella realtà – rettilineo. Tuttavia in alcuni passaggi delle opere di More e Bacon emerge la memoria di un passato nel quale le comunità divenute poi perfette, erano rozze e diseducate. I due autori inglesi allora, sembrano teorizzare che le utopie hanno un passato ma – una volta raggiunta la perfezione – non un futuro. Tale artificio “retorico” consentirebbe alle scritture utopiche di essere persuasive nel suggerire al presente storico una serie di indicazioni per emendare le comunità reali dei principali disagi che le affliggono.
History and Memory in Thomas More’s Utopia and Francis Bacon’s New Atlantis
CAMBI, Maurizio
2008
Abstract
Storia e memoria non sono due categorie consuete nel genere utopico poiché la dimensione della perfezione è statica e il tempo, nelle città ideali, ha un andamento circolare (è un «tempo insulare», secondo B. Baczko) e non – come nella realtà – rettilineo. Tuttavia in alcuni passaggi delle opere di More e Bacon emerge la memoria di un passato nel quale le comunità divenute poi perfette, erano rozze e diseducate. I due autori inglesi allora, sembrano teorizzare che le utopie hanno un passato ma – una volta raggiunta la perfezione – non un futuro. Tale artificio “retorico” consentirebbe alle scritture utopiche di essere persuasive nel suggerire al presente storico una serie di indicazioni per emendare le comunità reali dei principali disagi che le affliggono.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.