L'immagine costituisce la base delle nostre comunicazioni visive ed "educare" all'immagine vuol dire anzitutto conoscerne e comprenderne i codici interpretativi, attraverso i quali imparare non solo a "ve-dere" ma a "leggere" le immagini stesse, sviluppando lo spirito di osservazione. Il D.P.R. 12/02/1985, n.104 nel tratteggiare i programmi della scuola primaria ha delineato il significa-to di educazione all'immagine come attività diretta al conseguimento della competenza espressiva e comunicativa. Avere questa competenza significa divenire capaci di tradurre in un messaggio la propria esperienza e di conoscere i vari sistemi di segni propri dell'ambiente culturale in cui si vive. Per acqui-sire questa competenza occorre conoscere il linguaggio visivo con i suoi codici e le sue regole. Il concetto di immagine è strettamente collegato a quello di disegno, ovvero un linguaggio, costituito da segni grafici, che permette di comunicare attraverso messaggi visivi. Dunque il disegno strumento di definizione e di comunicazione del pensiero, mezzo di analisi della realtà visibile e di quella invisibile, linguaggio privilegiato per un'espressione diretta e profonda dei pensieri e dei sentimenti, spesso più dello strumento verbale: soprattutto se ad essere considerati sono i disegni di un bambino. Visto che in questo secolo il significato di immagine ha allargato i suoi confini di partecipazione, an-dando ormai a manifestarsi in tutti i settori di interesse dell'uomo moderno, l'obiettivo del libro è quello di dare alla materia un inquadramento generale ed unitario. La scuola, oggi, ha la consapevolezza che il linguaggio delle immagini è un tramite indispensabile per sviluppare le conoscenze, le informazioni, l'immaginazione, le capacità percettivo-spaziali; ed è un e-lemento indispensabile nell'evoluzione dello sviluppo comportamentale dei bambini. Per raggiungere questi obiettivi è necessario che gli insegnanti conoscano i linguaggi della comunicazione e della se-miologia, le leggi della grammatica visiva e la metodologia didattica specifica. Come il linguaggio ver-bale ha regole grammaticali e sintattiche, così anche il linguaggio visivo ha regole autonome di gram-matica, sintassi e codici propri. Infine anche se a titolo esemplificativo sono stati analizzati 'piccoli pez-zi' di immagini filmiche che sappiamo essere composte da più codici: visivo, verbale, sonoro, spaziale, gestuale, che possono essere appresi solo attraverso sperimentazioni interdisciplinari. Dunque l'educa-zione all'immagine come disciplina trasversale a tutte le altre, visto che oggi non è pensabile un testo senza l'ausilio delle immagini (storia, geografia, geometria, fisica, ecc.).
EDUCAZIONE ALL'IMMAGINE
CARLUCCIO, Carolina
2004-01-01
Abstract
L'immagine costituisce la base delle nostre comunicazioni visive ed "educare" all'immagine vuol dire anzitutto conoscerne e comprenderne i codici interpretativi, attraverso i quali imparare non solo a "ve-dere" ma a "leggere" le immagini stesse, sviluppando lo spirito di osservazione. Il D.P.R. 12/02/1985, n.104 nel tratteggiare i programmi della scuola primaria ha delineato il significa-to di educazione all'immagine come attività diretta al conseguimento della competenza espressiva e comunicativa. Avere questa competenza significa divenire capaci di tradurre in un messaggio la propria esperienza e di conoscere i vari sistemi di segni propri dell'ambiente culturale in cui si vive. Per acqui-sire questa competenza occorre conoscere il linguaggio visivo con i suoi codici e le sue regole. Il concetto di immagine è strettamente collegato a quello di disegno, ovvero un linguaggio, costituito da segni grafici, che permette di comunicare attraverso messaggi visivi. Dunque il disegno strumento di definizione e di comunicazione del pensiero, mezzo di analisi della realtà visibile e di quella invisibile, linguaggio privilegiato per un'espressione diretta e profonda dei pensieri e dei sentimenti, spesso più dello strumento verbale: soprattutto se ad essere considerati sono i disegni di un bambino. Visto che in questo secolo il significato di immagine ha allargato i suoi confini di partecipazione, an-dando ormai a manifestarsi in tutti i settori di interesse dell'uomo moderno, l'obiettivo del libro è quello di dare alla materia un inquadramento generale ed unitario. La scuola, oggi, ha la consapevolezza che il linguaggio delle immagini è un tramite indispensabile per sviluppare le conoscenze, le informazioni, l'immaginazione, le capacità percettivo-spaziali; ed è un e-lemento indispensabile nell'evoluzione dello sviluppo comportamentale dei bambini. Per raggiungere questi obiettivi è necessario che gli insegnanti conoscano i linguaggi della comunicazione e della se-miologia, le leggi della grammatica visiva e la metodologia didattica specifica. Come il linguaggio ver-bale ha regole grammaticali e sintattiche, così anche il linguaggio visivo ha regole autonome di gram-matica, sintassi e codici propri. Infine anche se a titolo esemplificativo sono stati analizzati 'piccoli pez-zi' di immagini filmiche che sappiamo essere composte da più codici: visivo, verbale, sonoro, spaziale, gestuale, che possono essere appresi solo attraverso sperimentazioni interdisciplinari. Dunque l'educa-zione all'immagine come disciplina trasversale a tutte le altre, visto che oggi non è pensabile un testo senza l'ausilio delle immagini (storia, geografia, geometria, fisica, ecc.).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.