Il tema dell’interpretazione e della rappresentazione contabile delle business combinations è da lungo tempo oggetto di notevole attenzione da parte dei principali standard setters e, tra questi, dello IASB. Numerosi sono infatti i profili di criticità cui esse danno luogo. In particolare, si scontrano due logiche, entrambe dotate di fondamento: una prima, più legata alla tradizione, che le vorrebbe inquadrare nello schema concettuale contabile applicato per qualsiasi operazione di acquisto, secondo un approccio cost-based, sia pur con alcune specificità applicative in considerazione delle peculiari caratteristiche del suo oggetto; una seconda, più innovativa, che vorrebbe prescindere, già al momento della prima rilevazione contabile, dal riferimento al costo sostenuto, secondo un approccio fair value based. Dopo un lungo e tormentato iter, reso ancor più complesso dalla decisione di procedere all’elaborazione di soluzioni comuni con il FASB americano, lo IASB ha adottato una soluzione alquanto ibrida, coerentemente con la natura “politica”, orientata al consenso e al compromesso, del processo di formazione dei principi contabili internazionali. Il volume, dopo aver presentato un inquadramento definitorio della nozione di business combination accolta nei principi IAS/IFRS, si sofferma sulle problematiche generate dalla loro interpretazione contabile e sulle soluzioni optate in ambito IASB. Si approfondiscono infine le peculiarità delle operazioni aggregative poste in essere nella forma della creazione di un legame partecipativo di controllo, con particolare riferimento alla rappresentazione dei non-controlling-interests nel bilancio consolidato.
La rappresentazione in bilancio delle business combinations. Problematiche relative ai non controlling interests
TARTAGLIA POLCINI, Paolo
2008
Abstract
Il tema dell’interpretazione e della rappresentazione contabile delle business combinations è da lungo tempo oggetto di notevole attenzione da parte dei principali standard setters e, tra questi, dello IASB. Numerosi sono infatti i profili di criticità cui esse danno luogo. In particolare, si scontrano due logiche, entrambe dotate di fondamento: una prima, più legata alla tradizione, che le vorrebbe inquadrare nello schema concettuale contabile applicato per qualsiasi operazione di acquisto, secondo un approccio cost-based, sia pur con alcune specificità applicative in considerazione delle peculiari caratteristiche del suo oggetto; una seconda, più innovativa, che vorrebbe prescindere, già al momento della prima rilevazione contabile, dal riferimento al costo sostenuto, secondo un approccio fair value based. Dopo un lungo e tormentato iter, reso ancor più complesso dalla decisione di procedere all’elaborazione di soluzioni comuni con il FASB americano, lo IASB ha adottato una soluzione alquanto ibrida, coerentemente con la natura “politica”, orientata al consenso e al compromesso, del processo di formazione dei principi contabili internazionali. Il volume, dopo aver presentato un inquadramento definitorio della nozione di business combination accolta nei principi IAS/IFRS, si sofferma sulle problematiche generate dalla loro interpretazione contabile e sulle soluzioni optate in ambito IASB. Si approfondiscono infine le peculiarità delle operazioni aggregative poste in essere nella forma della creazione di un legame partecipativo di controllo, con particolare riferimento alla rappresentazione dei non-controlling-interests nel bilancio consolidato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.