La curva normale è stata una protagonista dello sviluppo della statistica tra il XVIII e il XX secolo. In un contesto scientifico ancora ispirato dalla filosofia newtoniana, la stabilità delle occorrenze dei fenomeni naturali – tradotta empiricamente nella regolarità dei valori delle distribuzioni di frequenza di una stessa proprietà – veniva considerata segno inequivocabile della presenza di una legge universale. Probabilmente le origini del concetto risalgono ancora più indietro, alle riflessioni delle filosofie orientali e di quella greca. L’idea su cui si fonda la curva – gli stati intermedi di una proprietà sono più frequenti, quelli estremi sono più rari – permane tuttora nel sapere tacito e nel senso comune. Sorta per formalizzare la probabilità di eventi ludici, ben presto la Curva Normale si estende alle scienze della natura e poi alle scienze dell’uomo. Da allora i ricercatori di svariate discipline, incuranti dei vincoli imposti da una sua corretta applicazione, hanno professato l’ubiquità della curva normale. Nel modo di concepirla, è passata da strumento di conoscenza a essenza della realtà e legge universale, fino ad assumere perfino una connotazione trascendente. Questo libro non analizza la curva normale da un punto di vista statistico-matematico, né le sue legittime applicazioni alle scienze della natura; ma critica il suo uso distorto nelle scienze umane, in cui l’ansia di legittimazione scientista ne ha alimentato il mito.
E' normale la curva normale? Genesi e sviluppo di un mito.
ADDEO, FELICE
2008-01-01
Abstract
La curva normale è stata una protagonista dello sviluppo della statistica tra il XVIII e il XX secolo. In un contesto scientifico ancora ispirato dalla filosofia newtoniana, la stabilità delle occorrenze dei fenomeni naturali – tradotta empiricamente nella regolarità dei valori delle distribuzioni di frequenza di una stessa proprietà – veniva considerata segno inequivocabile della presenza di una legge universale. Probabilmente le origini del concetto risalgono ancora più indietro, alle riflessioni delle filosofie orientali e di quella greca. L’idea su cui si fonda la curva – gli stati intermedi di una proprietà sono più frequenti, quelli estremi sono più rari – permane tuttora nel sapere tacito e nel senso comune. Sorta per formalizzare la probabilità di eventi ludici, ben presto la Curva Normale si estende alle scienze della natura e poi alle scienze dell’uomo. Da allora i ricercatori di svariate discipline, incuranti dei vincoli imposti da una sua corretta applicazione, hanno professato l’ubiquità della curva normale. Nel modo di concepirla, è passata da strumento di conoscenza a essenza della realtà e legge universale, fino ad assumere perfino una connotazione trascendente. Questo libro non analizza la curva normale da un punto di vista statistico-matematico, né le sue legittime applicazioni alle scienze della natura; ma critica il suo uso distorto nelle scienze umane, in cui l’ansia di legittimazione scientista ne ha alimentato il mito.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.