Il presente articolo intende offrire una disamina delle pricipali criticità relative alla rendicontazione di un trust da parte della trust compant, attraverso il c.d. consolidamento sintetico. Il trust è un istituto di origine anglosassone in virtù del quale un soggetto disponente (settlor) trasferisce la proprietà di determinati beni ad un fiduciario (trustee) e questi, a sua volta, assume l’obbligo di amministrarli nell’interesse di un terzo beneficiario (beneficiary), cui vanno nominalmente assegnati i proventi matutati nel corso della gestione, nonché, in un momento successivo, la titolarità dei beni medesimi. La gestione di un complesso di beni in trust può costituire l’attività caratteristica di un’azienda: qualora quest’ultima (che, sotto il profilo soggettivo, rappresenta il trustee) assuma la veste giuridica di società di capitali, allora prende più correttamente la denominazione di trust company. Gli assets in trust concorrono alla formazione di un compendio autonomo a tutti gli effetti e, pertanto, le vicende gestionali ad esso afferenti risultano estranee a quello specifico della trust company. L’impermeabilità che caratterizza tale aggregato e la necessità di soddisfare le attese conoscitive dei diversi stakeholders coinvolti, primi fra tutti i beneficiari, si traducono nell’esigenza di individuare un adeguato modello di rendicontazione contabile che dia contezza, in maniera sistematica, della consistenza quali-quantitativa del trust medesimo. A livello regolamentare non esiste ancora una norma o un principio nazionale di riferimento che disciplini la contabilità dei trust tenuta, nel caso di specie, da un trustee professionale istituito nella forma di società di capitali.Nel silenzio normativo, e in assenza di un principio ad hoc, la pratica ha tentato di prendere spunto dalla regolamentazione prevista per similari istituti di gemmazione patrimoniale ed ha offerto alcune possibili soluzioni: fra queste, particolare attenzione suscita quella che propende per il c.d. consolidamento sintetico.
La rendicontazione di un trust da parte di una trust company: possibili alternative al consolidamernto sintetico
ALLINI, Alessandra
2009-01-01
Abstract
Il presente articolo intende offrire una disamina delle pricipali criticità relative alla rendicontazione di un trust da parte della trust compant, attraverso il c.d. consolidamento sintetico. Il trust è un istituto di origine anglosassone in virtù del quale un soggetto disponente (settlor) trasferisce la proprietà di determinati beni ad un fiduciario (trustee) e questi, a sua volta, assume l’obbligo di amministrarli nell’interesse di un terzo beneficiario (beneficiary), cui vanno nominalmente assegnati i proventi matutati nel corso della gestione, nonché, in un momento successivo, la titolarità dei beni medesimi. La gestione di un complesso di beni in trust può costituire l’attività caratteristica di un’azienda: qualora quest’ultima (che, sotto il profilo soggettivo, rappresenta il trustee) assuma la veste giuridica di società di capitali, allora prende più correttamente la denominazione di trust company. Gli assets in trust concorrono alla formazione di un compendio autonomo a tutti gli effetti e, pertanto, le vicende gestionali ad esso afferenti risultano estranee a quello specifico della trust company. L’impermeabilità che caratterizza tale aggregato e la necessità di soddisfare le attese conoscitive dei diversi stakeholders coinvolti, primi fra tutti i beneficiari, si traducono nell’esigenza di individuare un adeguato modello di rendicontazione contabile che dia contezza, in maniera sistematica, della consistenza quali-quantitativa del trust medesimo. A livello regolamentare non esiste ancora una norma o un principio nazionale di riferimento che disciplini la contabilità dei trust tenuta, nel caso di specie, da un trustee professionale istituito nella forma di società di capitali.Nel silenzio normativo, e in assenza di un principio ad hoc, la pratica ha tentato di prendere spunto dalla regolamentazione prevista per similari istituti di gemmazione patrimoniale ed ha offerto alcune possibili soluzioni: fra queste, particolare attenzione suscita quella che propende per il c.d. consolidamento sintetico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.