Agli albori del Settecento il prestito a interesse - che si trattasse dei grandi mutui bancari o di modesti "prestiti alla voce" - era entrato nella prassi, suscitando le esecrazioni dei rigoristi cattolici, che trovavano però leciti i cosiddetti "censi bollari", consentiti dalle leggi canoniche. Rispetto a questi problemi Alfonso M. de' Liguori torna a dare prova di duttilità, seppure nella prospettiva di un diritto etico, in bilico tra modernità e tradizione.

Tra morale e ragion pratica. il dilemma delle “usurae” in Alfonso de’ Liguori

TRIFONE, Gian Paolo
2004-01-01

Abstract

Agli albori del Settecento il prestito a interesse - che si trattasse dei grandi mutui bancari o di modesti "prestiti alla voce" - era entrato nella prassi, suscitando le esecrazioni dei rigoristi cattolici, che trovavano però leciti i cosiddetti "censi bollari", consentiti dalle leggi canoniche. Rispetto a questi problemi Alfonso M. de' Liguori torna a dare prova di duttilità, seppure nella prospettiva di un diritto etico, in bilico tra modernità e tradizione.
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