Nella prima parte del saggio, la cui responsabilità è di Amalia Galdi, si prendono in esame alcune fonti agiografiche relative alle coste della Campania, nell’obiettivo di analizzare, dall’ottica particolare di questo tipo di scritture, un fenomeno storico complesso (quale è il mare e tutte le sue valenze) nel periodo compreso tra VIII e XII secolo. Il mare risulta apparentemente assente nell’immaginario delle popolazioni “campane” nell’arco cronologico considerato, se ci si limita alla scarsa presenza di interventi miracolosi sul mare – in merito alla pesca soprattutto, ma anche in generale alla navigazione - rispetto ad altri contesti geografici italiani, e non solo, un dato si è mostrato contrastante con quanto desumibile da documentazione di altro genere. Sono state allora analizzate le motivazioni di tali apparenti discrepanze, ricorrendo sia all’esame sistematico di altre fonti (di natura documentaria, narrativa, archeologica), sia a una più approfondita lettura delle testimonianze agiografiche. Ne è emerso come invece alcuni agiografi, a partire dal IX-X secolo, rinviino a un immaginario del mare ben radicato nelle popolazioni, molto più di quanto apparisse a prima vista, in concomitanza soprattutto con la presenza saracena sulle coste campane; si è dimostrato, inoltre, come anche su quest’ultima si siano misurate identità civiche, spesso divergenti, nella loro rappresentazione agiografica, con quelli che erano gli effettivi rapporti tra le città della costa e i musulmani provenienti dall’Africa, dalla Sicilia o dalla Spagna, segnati da documentate relazioni politiche ed economiche.

Santi, navi e Saraceni. Immagini e pratiche del mare tra agiografia e storia dalle coste campane a quelle dell’Alto Tirreno (secoli VI-XI)[A. Galdi è responsabile delle pagine intitolate “Le coste campane”, pp. 53-69 (testo), 84-90 (note)]

GALDI, Amalia;
2008-01-01

Abstract

Nella prima parte del saggio, la cui responsabilità è di Amalia Galdi, si prendono in esame alcune fonti agiografiche relative alle coste della Campania, nell’obiettivo di analizzare, dall’ottica particolare di questo tipo di scritture, un fenomeno storico complesso (quale è il mare e tutte le sue valenze) nel periodo compreso tra VIII e XII secolo. Il mare risulta apparentemente assente nell’immaginario delle popolazioni “campane” nell’arco cronologico considerato, se ci si limita alla scarsa presenza di interventi miracolosi sul mare – in merito alla pesca soprattutto, ma anche in generale alla navigazione - rispetto ad altri contesti geografici italiani, e non solo, un dato si è mostrato contrastante con quanto desumibile da documentazione di altro genere. Sono state allora analizzate le motivazioni di tali apparenti discrepanze, ricorrendo sia all’esame sistematico di altre fonti (di natura documentaria, narrativa, archeologica), sia a una più approfondita lettura delle testimonianze agiografiche. Ne è emerso come invece alcuni agiografi, a partire dal IX-X secolo, rinviino a un immaginario del mare ben radicato nelle popolazioni, molto più di quanto apparisse a prima vista, in concomitanza soprattutto con la presenza saracena sulle coste campane; si è dimostrato, inoltre, come anche su quest’ultima si siano misurate identità civiche, spesso divergenti, nella loro rappresentazione agiografica, con quelli che erano gli effettivi rapporti tra le città della costa e i musulmani provenienti dall’Africa, dalla Sicilia o dalla Spagna, segnati da documentate relazioni politiche ed economiche.
2008
9788883145056
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/2281077
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact