Il testo evidenzia le potenzialità formative del corpo e del movimento nella scuola di base italiana, sottolineandone la dimensione originale ed efficace per la possibilità di offrire esperienze autenticamente attive e partecipate di confronto con se stessi e con gli altri e di costruire momenti di condivisione, di socializzazione e di solidarietà. La pratica di attività motorie nella scuola favorisce infatti l’arricchimento delle esperienze e lo sviluppo dell’autonomia personale che si realizza attraverso l’avviamento alle diverse forme del movimento. Emergono, inoltre, le attuali dimensioni educative delle attività di movimento nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria che sono incentrate non più su una motricità legata a logiche performative, ad obiettivi di risultato o di primato, ma su azioni finalizzate ad un livello di maturazione delle esperienze corporeo-chinestesiche che consentano di assecondare il bisogno evolutivo e costante di fare, di conoscere, di sperimentare e di reinterpretare la realtà. In questa prospettiva l’esperienza motoria può diventare nella scuola di base uno spazio prezioso per la consapevolezza emozionale dei bambini, costruendo itinerari di insegnamento originali ed alternativi, all’interno dei quali convivano e si sviluppino caratteristiche diverse e significative sul piano educativo, che possano testimoniare la stretta connessione tra corporeità, emozione e cognizione.
Reflexiones didàctico-pedagògicas sobre la ensenanza de las actividades motoras y lùdico deportivas
SIBILIO, Maurizio
2009-01-01
Abstract
Il testo evidenzia le potenzialità formative del corpo e del movimento nella scuola di base italiana, sottolineandone la dimensione originale ed efficace per la possibilità di offrire esperienze autenticamente attive e partecipate di confronto con se stessi e con gli altri e di costruire momenti di condivisione, di socializzazione e di solidarietà. La pratica di attività motorie nella scuola favorisce infatti l’arricchimento delle esperienze e lo sviluppo dell’autonomia personale che si realizza attraverso l’avviamento alle diverse forme del movimento. Emergono, inoltre, le attuali dimensioni educative delle attività di movimento nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria che sono incentrate non più su una motricità legata a logiche performative, ad obiettivi di risultato o di primato, ma su azioni finalizzate ad un livello di maturazione delle esperienze corporeo-chinestesiche che consentano di assecondare il bisogno evolutivo e costante di fare, di conoscere, di sperimentare e di reinterpretare la realtà. In questa prospettiva l’esperienza motoria può diventare nella scuola di base uno spazio prezioso per la consapevolezza emozionale dei bambini, costruendo itinerari di insegnamento originali ed alternativi, all’interno dei quali convivano e si sviluppino caratteristiche diverse e significative sul piano educativo, che possano testimoniare la stretta connessione tra corporeità, emozione e cognizione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.