In questo articolo l'autore esegue un'analisi della normativa introdotta dalla riforma del diritto societario con riferimento all'operazione di trasformazione. La riforma, infatti, ha notevolmente innovato il quadro normativo di riferimento, introducendo, del resto, fattispecie di trasformazione cd. eterogenee, concernenti ipotesi di trasformazione di società in enti aventi una forma giuridica diversa dalla società ( es. associazioni, fondazioni, comunioni d'azienda) e, viceversa, ipotesi di enti aventi forma giuridica diversa dalla società trasformati in società. Nonostante le importanti novità, è stato immediatamente riscontrato un limiti alla riformata normativa nella parte in cui non prende in considerazione tutte le ipotesi di trasformazione in società di capitali e da società di capitali. Queste lacune hanno imposto una valutazione delle operazioni di trasformazione cd. atipiche. Il saggio si sofferma sull'analisi di alcune operazioni di trasformazioni atipiche concernenti, in particolare, società consortili o consorzi. L'analisi si propone di sciogliere un duplice interrogativo: da un lato, se l'operazione considerata possa ritenersi ammissibili nonostante il silenzio del legislatore; dall'altro lato, subordinatamente alla prova sull'ammissibilità dell'operazione, comprendere quale normativa applicare. Entrambe i quesiti sono stati sviluppati tenendo conto della compatibilità con gli interessi giuridicamente rilevanti rispetto alla normativa della trasformazione, ovvero l'interesse dei creditori sociali e quello dei soci.

Consorzi, società consortili e trasformazione eterogenea

ROSAPEPE, Roberto
2004-01-01

Abstract

In questo articolo l'autore esegue un'analisi della normativa introdotta dalla riforma del diritto societario con riferimento all'operazione di trasformazione. La riforma, infatti, ha notevolmente innovato il quadro normativo di riferimento, introducendo, del resto, fattispecie di trasformazione cd. eterogenee, concernenti ipotesi di trasformazione di società in enti aventi una forma giuridica diversa dalla società ( es. associazioni, fondazioni, comunioni d'azienda) e, viceversa, ipotesi di enti aventi forma giuridica diversa dalla società trasformati in società. Nonostante le importanti novità, è stato immediatamente riscontrato un limiti alla riformata normativa nella parte in cui non prende in considerazione tutte le ipotesi di trasformazione in società di capitali e da società di capitali. Queste lacune hanno imposto una valutazione delle operazioni di trasformazione cd. atipiche. Il saggio si sofferma sull'analisi di alcune operazioni di trasformazioni atipiche concernenti, in particolare, società consortili o consorzi. L'analisi si propone di sciogliere un duplice interrogativo: da un lato, se l'operazione considerata possa ritenersi ammissibili nonostante il silenzio del legislatore; dall'altro lato, subordinatamente alla prova sull'ammissibilità dell'operazione, comprendere quale normativa applicare. Entrambe i quesiti sono stati sviluppati tenendo conto della compatibilità con gli interessi giuridicamente rilevanti rispetto alla normativa della trasformazione, ovvero l'interesse dei creditori sociali e quello dei soci.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/2285440
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