In questa seconda parte del lavoro, sulla base del taglio di indagine in precedenza adottato, si affronta il compito preminente di ricostruire analiticamente le ricerche e posizioni di Garin sulla costellazione problematica in gioco: che comprende, oltre Vico e la cultura napoletana tra ‘600 e ‘700, il Rinascimento, la scienza moderna, l’Illuminismo. A tale compito si legano altri due: da una parte, sullo sfondo, quello di rileggere alcuni capitoli di una “storia culturale” degli studi vichiani; dall’altra, quello di ricostruire tratti della biografia intellettuale dello studioso, provando a penetrare anche in momenti della sua ispirazione più profonda. Nel complesso l’apporto maggiore di Garin agli studi vichiani va individuato in una rilevante lezione di metodo sulla “contestualizzazione” del pensiero di Vico, ricavabile, oltre che da una precipua riflessione teorico-metodologica, da specifiche indagini sulla cultura napoletana del XVII e del XVIII zecolo. Si presta invece a obiezioni la sua proposta critica principale, fondata sull’idea della sostanziale continuità problematica di un’“età umanistica” che dalla cultura umanistico-rinascimentale, che prepara largamente la scienza moderna, giunge fino all’Illuminismo. Secondo tale proposta Vico, collocato pienamente e arditamente nel suo secolo, consapevole delle conquiste e dei limiti della scienza di Galileo l’avrebbe «completata» con la sua Scienza nuova.

Gli studi vichiani di Eugenio Garin. II

NUZZO, Enrico
2009-01-01

Abstract

In questa seconda parte del lavoro, sulla base del taglio di indagine in precedenza adottato, si affronta il compito preminente di ricostruire analiticamente le ricerche e posizioni di Garin sulla costellazione problematica in gioco: che comprende, oltre Vico e la cultura napoletana tra ‘600 e ‘700, il Rinascimento, la scienza moderna, l’Illuminismo. A tale compito si legano altri due: da una parte, sullo sfondo, quello di rileggere alcuni capitoli di una “storia culturale” degli studi vichiani; dall’altra, quello di ricostruire tratti della biografia intellettuale dello studioso, provando a penetrare anche in momenti della sua ispirazione più profonda. Nel complesso l’apporto maggiore di Garin agli studi vichiani va individuato in una rilevante lezione di metodo sulla “contestualizzazione” del pensiero di Vico, ricavabile, oltre che da una precipua riflessione teorico-metodologica, da specifiche indagini sulla cultura napoletana del XVII e del XVIII zecolo. Si presta invece a obiezioni la sua proposta critica principale, fondata sull’idea della sostanziale continuità problematica di un’“età umanistica” che dalla cultura umanistico-rinascimentale, che prepara largamente la scienza moderna, giunge fino all’Illuminismo. Secondo tale proposta Vico, collocato pienamente e arditamente nel suo secolo, consapevole delle conquiste e dei limiti della scienza di Galileo l’avrebbe «completata» con la sua Scienza nuova.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/2296337
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