La partecipazione elettorale in Italia è in declino sin dalla fine degli anni settanta ed è diventato un problema al quale numerosi studiosi rivolgono la loro attenzione. Diverse sono le ipotesi avanzate per spiegare il calo dell’affluenza alle urne in Italia. Il dibattito scientifico si è sviluppato soprattutto attorno a due di esse, apparentemente in conflitto. La prima fa riferimento alla crisi dei partiti e alla loro capacità di mobilitare gli elettori e la seconda alla protesta dei cittadini nei confronti del sistema politico ed in particolare del sottosistema dei partiti. In questo studio viene proposto un test empirico, fondato sui risultati di alcune inchieste campionarie, della relazione tra la partecipazione elettorale e la mobilitazione dei partiti da un lato e la mobilitazione cognitiva, collegata ai processi di modernizzazione dall’altro. Considerando le modalità con cui i cittadini entrano in rapporto con la politica, è possibile distinguere quattro gruppi di soggetti a seconda che siano raggiunti dalla mobilitazione partitica (iscrizione ai partiti, contributi volontari, fiducia e vicinanza ai partiti), siano in grado di attivarsi autonomamente (interesse per la politica e attenzione alla politica, conoscenza e competenza politica), quelli che sono allo stesso tempo mobilitati dai partiti e capaci di attivarsi autonomamente e, infine, coloro che risultano estranei alla dimensione politica. Tra questi due gruppi, coloro che sono molto coinvolti e interessati alla politica e manifestano mobilitazione party-centered e self-determined e coloro che non sono attinti da nessuno dei due tipi di mobilitazione, si registra la maggiore e più significativa diversità anche sotto l’aspetto delle caratteristiche socio-economiche oltre che in termini di propensione a partecipare al voto. I primi hanno caratteristiche di maggiore centralità sociale rispetto ai secondi. Sotto il profilo socio-economico, le persone che manifestano self-determined mobilization hanno caratteristiche assai prossime a quelle attese sotto l’ipotesi della mobilitazione cognitiva. Al contrario i soggetti interessati solo dalla mobilitazione partitica hanno caratteristiche di maggiore perifericità e tuttavia mostrano una percentuale di partecipazione al voto non molto più bassa rispetto a quella di coloro che hanno maggiori risorse socio-economiche e relazionali.

Tra modalità di mobilitazione e modernizzazione:una proposta di analisidella partecipazione elettorale

FRUNCILLO, Domenico
2005-01-01

Abstract

La partecipazione elettorale in Italia è in declino sin dalla fine degli anni settanta ed è diventato un problema al quale numerosi studiosi rivolgono la loro attenzione. Diverse sono le ipotesi avanzate per spiegare il calo dell’affluenza alle urne in Italia. Il dibattito scientifico si è sviluppato soprattutto attorno a due di esse, apparentemente in conflitto. La prima fa riferimento alla crisi dei partiti e alla loro capacità di mobilitare gli elettori e la seconda alla protesta dei cittadini nei confronti del sistema politico ed in particolare del sottosistema dei partiti. In questo studio viene proposto un test empirico, fondato sui risultati di alcune inchieste campionarie, della relazione tra la partecipazione elettorale e la mobilitazione dei partiti da un lato e la mobilitazione cognitiva, collegata ai processi di modernizzazione dall’altro. Considerando le modalità con cui i cittadini entrano in rapporto con la politica, è possibile distinguere quattro gruppi di soggetti a seconda che siano raggiunti dalla mobilitazione partitica (iscrizione ai partiti, contributi volontari, fiducia e vicinanza ai partiti), siano in grado di attivarsi autonomamente (interesse per la politica e attenzione alla politica, conoscenza e competenza politica), quelli che sono allo stesso tempo mobilitati dai partiti e capaci di attivarsi autonomamente e, infine, coloro che risultano estranei alla dimensione politica. Tra questi due gruppi, coloro che sono molto coinvolti e interessati alla politica e manifestano mobilitazione party-centered e self-determined e coloro che non sono attinti da nessuno dei due tipi di mobilitazione, si registra la maggiore e più significativa diversità anche sotto l’aspetto delle caratteristiche socio-economiche oltre che in termini di propensione a partecipare al voto. I primi hanno caratteristiche di maggiore centralità sociale rispetto ai secondi. Sotto il profilo socio-economico, le persone che manifestano self-determined mobilization hanno caratteristiche assai prossime a quelle attese sotto l’ipotesi della mobilitazione cognitiva. Al contrario i soggetti interessati solo dalla mobilitazione partitica hanno caratteristiche di maggiore perifericità e tuttavia mostrano una percentuale di partecipazione al voto non molto più bassa rispetto a quella di coloro che hanno maggiori risorse socio-economiche e relazionali.
2005
9788854802360
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