L’ammontare dell’indennità di esproprio è tornata di recente a commisurarsi al valore venale del bene appreso dalla pubblica amministrazione: la sentenza della Corte Costituzionale 24 ottobre 2007 n. 348 ha infatti dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 5bis, commi 1 e 2, del decreto legge 11 luglio 1992, n. 333 (convertito in legge 8 agosto 1992, n. 359), ritenendo che determini l’indennità di espropriazione per pubblica utilità in maniera eccessivamente penalizzante le ragioni del proprietario espropriato. Il contestatissimo meccanismo dell’occupazione acquisitiva continua invece ancora ad operare, ma dopo la seconda sentenza della Corte Costituzionale emanata nella medesima data, con il n. 349, il danno che ne consegue è quantomeno più congruamente compensato, perché è stata sancita l’illegittimità costituzionale del comma 7bis del medesimo art. 5bis, che non prevede il ristoro integrale del danno ‘corrispondente al valore di mercato del bene occupato’ per il proprietario che abbia subito un’occupazione acquisitiva da parte dell’espropriante. Le due innovative sentenze e gli scenari che esse aprono sono oggetto di approfondimento nello scritto.
Indennità espropriativa e risarcimento danni da occupazione acquisitiva ai tempi dell'integrazione europea
FALCONE, Chiara
2010
Abstract
L’ammontare dell’indennità di esproprio è tornata di recente a commisurarsi al valore venale del bene appreso dalla pubblica amministrazione: la sentenza della Corte Costituzionale 24 ottobre 2007 n. 348 ha infatti dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 5bis, commi 1 e 2, del decreto legge 11 luglio 1992, n. 333 (convertito in legge 8 agosto 1992, n. 359), ritenendo che determini l’indennità di espropriazione per pubblica utilità in maniera eccessivamente penalizzante le ragioni del proprietario espropriato. Il contestatissimo meccanismo dell’occupazione acquisitiva continua invece ancora ad operare, ma dopo la seconda sentenza della Corte Costituzionale emanata nella medesima data, con il n. 349, il danno che ne consegue è quantomeno più congruamente compensato, perché è stata sancita l’illegittimità costituzionale del comma 7bis del medesimo art. 5bis, che non prevede il ristoro integrale del danno ‘corrispondente al valore di mercato del bene occupato’ per il proprietario che abbia subito un’occupazione acquisitiva da parte dell’espropriante. Le due innovative sentenze e gli scenari che esse aprono sono oggetto di approfondimento nello scritto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.