In quest’articolo sono presentati e discussi i risultati di uno studio condotto nel 2008 sulla qualità delle acque del fiume Ufita in Campania. Affluente in destra del Calore Irpino, il fiume Ufita ha una lunghezza di circa 50 km e rientra nel bacino idrografico del fiume Volturno. Dopo una prima fase conoscitiva finalizzata all’individuazione delle sorgenti puntuali e diffuse d’inquinamento su scala di bacino, alla caratterizzazione idrogeologica e all’analisi dei risultati delle indagini ambientali pregresse, lo studio ha previsto l’esecuzione di una campagna di monitoraggio della qualità delle acque del fiume mediante misure in situ (ossigeno disciolto, temperatura, pH) e analisi di laboratorio. La qualità del fiume è stata valutata con riferimento sia al periodo di magra (da giugno a novembre) sia al periodo di morbida. I risultati ottenuti mostrano un peggioramento della maggior parte dei parametri macrodescrittori rispetto ai medesimi relativi all’anno precedente, così come determinati dall’Arpa Campania. L’articolo si conclude con la proposizione di possibili strategie d’intervento finalizzate al miglioramento della qualità del corso d’acqua, sottolineando come il miglioramento della fruibilità del fiume potrebbe fungere da volano per lo sviluppo di progetti “complementari” inerenti soprattutto al turismo delle aree interne.
Caratterizzazione della qualità delle acque del fiume Ufita in Campania
Sabino De Gisi;DE FEO, Giovanni;
2010
Abstract
In quest’articolo sono presentati e discussi i risultati di uno studio condotto nel 2008 sulla qualità delle acque del fiume Ufita in Campania. Affluente in destra del Calore Irpino, il fiume Ufita ha una lunghezza di circa 50 km e rientra nel bacino idrografico del fiume Volturno. Dopo una prima fase conoscitiva finalizzata all’individuazione delle sorgenti puntuali e diffuse d’inquinamento su scala di bacino, alla caratterizzazione idrogeologica e all’analisi dei risultati delle indagini ambientali pregresse, lo studio ha previsto l’esecuzione di una campagna di monitoraggio della qualità delle acque del fiume mediante misure in situ (ossigeno disciolto, temperatura, pH) e analisi di laboratorio. La qualità del fiume è stata valutata con riferimento sia al periodo di magra (da giugno a novembre) sia al periodo di morbida. I risultati ottenuti mostrano un peggioramento della maggior parte dei parametri macrodescrittori rispetto ai medesimi relativi all’anno precedente, così come determinati dall’Arpa Campania. L’articolo si conclude con la proposizione di possibili strategie d’intervento finalizzate al miglioramento della qualità del corso d’acqua, sottolineando come il miglioramento della fruibilità del fiume potrebbe fungere da volano per lo sviluppo di progetti “complementari” inerenti soprattutto al turismo delle aree interne.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.