Miccoli Maria Carmela – Biscione Antonella Migrazioni, povertà ed emarginazione sociale: il caso albanese La povertà è da sempre considerata come uno dei fondamentali fattori di spinta delle migrazioni internazionali dei lavoratori, temporanee e non, da Paesi meno sviluppati verso paesi a sviluppo avanzato. Numerosi studi (Skeldon, 2003, King & Vullentari, 2003, Pantiru et al., 2007) hanno dimostrato l’esistenza di un relazione significativa tra migrazioni e povertà. Tuttavia, ancora non è ben chiaro quale sia la “direzione” di questa relazione, vale a dire se l’aumento dei flussi migratori sia causato dal gap economico tra paesi di appartenenza e paesi di accoglienza, o se siano le migrazioni ad aumentare il grado di povertà di un paese. E’ infatti possibile identificare tre tipologie di relazione: (i) la povertà come causa primaria delle migrazioni; (ii) le migrazioni come conseguenza della povertà; ed infine (iii) le migrazioni come causa della povertà (Minazur, 2005) L’obiettivo di questo lavoro è quello di analizzare sotto il profilo empirico il nesso tra povertà e migrazioni in uno dei paesi dell’area balcanica, vale a dire l’Albania uno degli stati più poveri di Europa all’inizio degli anni 90, quindi dopo il crollo del comunismo, e uno degli stati più dinamici all’inizio di questo secolo. Nella prima parte dell’articolo è analizzata l’evoluzione demografica della popolazione albanese. Le principali caratteristiche sono l’esodo dalle campagne, l’urbanizzazione e la migrazione di stranieri, tutti legati alla disoccupazione, alla povertà e alla crisi sociale del periodo transitorio. Nella seconda parte dell’articolo l’attenzione è focalizzata ad esaminare come la povertà, misurata con diversi indicatori, sia distribuita sul territorio albanese e come la povertà stessa si sia evoluta.
Migrazioni, povertà ed emarginazione sociale: il caso albanese
MICCOLI, Maria Carmela
2009
Abstract
Miccoli Maria Carmela – Biscione Antonella Migrazioni, povertà ed emarginazione sociale: il caso albanese La povertà è da sempre considerata come uno dei fondamentali fattori di spinta delle migrazioni internazionali dei lavoratori, temporanee e non, da Paesi meno sviluppati verso paesi a sviluppo avanzato. Numerosi studi (Skeldon, 2003, King & Vullentari, 2003, Pantiru et al., 2007) hanno dimostrato l’esistenza di un relazione significativa tra migrazioni e povertà. Tuttavia, ancora non è ben chiaro quale sia la “direzione” di questa relazione, vale a dire se l’aumento dei flussi migratori sia causato dal gap economico tra paesi di appartenenza e paesi di accoglienza, o se siano le migrazioni ad aumentare il grado di povertà di un paese. E’ infatti possibile identificare tre tipologie di relazione: (i) la povertà come causa primaria delle migrazioni; (ii) le migrazioni come conseguenza della povertà; ed infine (iii) le migrazioni come causa della povertà (Minazur, 2005) L’obiettivo di questo lavoro è quello di analizzare sotto il profilo empirico il nesso tra povertà e migrazioni in uno dei paesi dell’area balcanica, vale a dire l’Albania uno degli stati più poveri di Europa all’inizio degli anni 90, quindi dopo il crollo del comunismo, e uno degli stati più dinamici all’inizio di questo secolo. Nella prima parte dell’articolo è analizzata l’evoluzione demografica della popolazione albanese. Le principali caratteristiche sono l’esodo dalle campagne, l’urbanizzazione e la migrazione di stranieri, tutti legati alla disoccupazione, alla povertà e alla crisi sociale del periodo transitorio. Nella seconda parte dell’articolo l’attenzione è focalizzata ad esaminare come la povertà, misurata con diversi indicatori, sia distribuita sul territorio albanese e come la povertà stessa si sia evoluta.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.