Il volume (edito dall’Editoriale Scentifica nel 2010) costituisce la II edizione, completamente riveduta ed ampliata, di una precedente monografia. Nella prima parte esso si occupa di definire il rapporto tra i diritti umani e la sicurezza internazionale, a dimensione regionale, nell’ambito della cd. human security di cui verifica le trasformazioni soggettive, oggettive e spaziali. Nella seconda parte approfondisce, con riferimento allo spazio giuridico europeo, gli elementi di coesistenza, sovrapposizione e, talora, convergenza tra molteplici sistemi di garanzia dei diritti umani, sia a carattere politico-diplomatico che giurisdizionale (OSCE, CEDU, Unione europea). Nella strutturazione multilevel degli ambiti di tutela il « sistema » europeo di protezione dei diritti umani appare fondato su forme di intersecazione tra ordinamenti giuridici e tra fonti del diritto. Un siffatto fenomeno, al fine di evitare il ritorno a rinnovate forme di “controlimiti”, presuppone la compiuta predisposizione di strumenti idonei a rafforzare quel già fitto « dialogo » giurisprudenziale sviluppatosi tra la Corte europea dei diritti umani e la Corte di Giustizia dell’Unione europea ed a cui non risultano estranee anche le giurisdizioni nazionali. Se, allo stato, non esiste dunque un « sistema » europeo dei diritti umani unitario, risultando esso quale somma e - solo parziale - integrazione di più sistemi, nella recente attualità e, soprattutto alla luce del Trattato di Lisbona, emergono nuovi fattori di proiezione verso l’unitarietà. Sotto questo profilo, l’efficacia giuridica vincolante attribuita alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e la (prevista) adesione dell’Unione europea alla CEDU potranno assolvere anche alla funzione di prevenire « conflitti » tra fonti e Corti.
Diritti umani e sicurezza regionale. Il «sistema» europeo
DI STASI, Angela
2010-01-01
Abstract
Il volume (edito dall’Editoriale Scentifica nel 2010) costituisce la II edizione, completamente riveduta ed ampliata, di una precedente monografia. Nella prima parte esso si occupa di definire il rapporto tra i diritti umani e la sicurezza internazionale, a dimensione regionale, nell’ambito della cd. human security di cui verifica le trasformazioni soggettive, oggettive e spaziali. Nella seconda parte approfondisce, con riferimento allo spazio giuridico europeo, gli elementi di coesistenza, sovrapposizione e, talora, convergenza tra molteplici sistemi di garanzia dei diritti umani, sia a carattere politico-diplomatico che giurisdizionale (OSCE, CEDU, Unione europea). Nella strutturazione multilevel degli ambiti di tutela il « sistema » europeo di protezione dei diritti umani appare fondato su forme di intersecazione tra ordinamenti giuridici e tra fonti del diritto. Un siffatto fenomeno, al fine di evitare il ritorno a rinnovate forme di “controlimiti”, presuppone la compiuta predisposizione di strumenti idonei a rafforzare quel già fitto « dialogo » giurisprudenziale sviluppatosi tra la Corte europea dei diritti umani e la Corte di Giustizia dell’Unione europea ed a cui non risultano estranee anche le giurisdizioni nazionali. Se, allo stato, non esiste dunque un « sistema » europeo dei diritti umani unitario, risultando esso quale somma e - solo parziale - integrazione di più sistemi, nella recente attualità e, soprattutto alla luce del Trattato di Lisbona, emergono nuovi fattori di proiezione verso l’unitarietà. Sotto questo profilo, l’efficacia giuridica vincolante attribuita alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e la (prevista) adesione dell’Unione europea alla CEDU potranno assolvere anche alla funzione di prevenire « conflitti » tra fonti e Corti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
