Nel presente lavoro sono riportati alcuni dei risultati ottenuti da modellazioni numeriche bidimensionali, realizzate allo scopo di studiare il complesso fenomeno di interazione che si instaura tra il moto ondoso regolare ed una struttura porosa a cresta bassa. Le simulazioni sono state realizzate sulla base di un approccio innovativo: il moto di filtrazione all’interno degli interstizi, normalmente presenti nelle opere frangiflutti a gettata, non è valutato mediante l’utilizzo del modello “mezzo poroso” impiegato ad esempio da Hsu et al (2002) e Lara et al (2006), ma integrando le equazioni di Navier-Stokes mediate alla Reynolds (RANS) all’interno dei vuoti. Pertanto la struttura è stata modellata così come avviene nella realtà costruttiva mediante la sovrapposizione di singoli elementi tridimensionali e la griglia di calcolo numerico è stata infittita al punto tale da avere dei nodi computazionali all’interno dei meati. Infine, per avere una validazione preliminare della metodologia proposta, il coefficiente di trasmissione Kt, calcolato con le simulazioni numeriche, è stato confrontato con alcune teorie empiriche e dati sperimentali, dando particolare rilevanza all’influenza che può avere su tale fenomeno la geometria dell’opera.

Modellazione numerica del moto ondoso su barriere frangiflutti sommerse porose

DENTALE, Fabio;PUGLIESE CARRATELLI, Eugenio;
2009-01-01

Abstract

Nel presente lavoro sono riportati alcuni dei risultati ottenuti da modellazioni numeriche bidimensionali, realizzate allo scopo di studiare il complesso fenomeno di interazione che si instaura tra il moto ondoso regolare ed una struttura porosa a cresta bassa. Le simulazioni sono state realizzate sulla base di un approccio innovativo: il moto di filtrazione all’interno degli interstizi, normalmente presenti nelle opere frangiflutti a gettata, non è valutato mediante l’utilizzo del modello “mezzo poroso” impiegato ad esempio da Hsu et al (2002) e Lara et al (2006), ma integrando le equazioni di Navier-Stokes mediate alla Reynolds (RANS) all’interno dei vuoti. Pertanto la struttura è stata modellata così come avviene nella realtà costruttiva mediante la sovrapposizione di singoli elementi tridimensionali e la griglia di calcolo numerico è stata infittita al punto tale da avere dei nodi computazionali all’interno dei meati. Infine, per avere una validazione preliminare della metodologia proposta, il coefficiente di trasmissione Kt, calcolato con le simulazioni numeriche, è stato confrontato con alcune teorie empiriche e dati sperimentali, dando particolare rilevanza all’influenza che può avere su tale fenomeno la geometria dell’opera.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/3016005
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