Dai primi graffiti del Paleolitico alle sperimentazioni delle avan-guardie storiche, l’arte ha sempre mirato a replicare l’esperienza sensoriale del movimento attraverso segni convenzionali Solo nella modernità industriale, tuttavia, si determinano le condizioni tecnologiche per una sua effettiva restituzione in immagine. L’invenzione del cinema permette il superamento della logica del codice grafico, implicita nella “forma fluida”, e l’approdo a un’età della rappresentazione capace di realizzare l’antico mito della duplicazione della vita. Si tratti di esseri in carne e ossa ripresi su un set cinematografico, oppure di disegni animati, o ancora di espressioni algoritmiche messe in scena nello spazio virtuale della computer animation, le forme fluide che vediamo sugli schermi inquieti della comunicazione contemporanea si pongono il problema di fondare il senso stesso dell’esistenza dentro i confini della società di mas-sa. I saggi qui riuniti si collocano in questa prospettiva teorica della sociologia dei processi culturali e comunicativi, individuando il proprio oggetto nelle narrazioni audiovisive che hanno caratterizzato la storia del cinema così come quella della televisione, e restituendoci infine l’immaginario delle soggettività storiche che ne hanno consumato forme ed esperienze per oltre un secolo.

LA FORMA FLUIDA DEL MONDO - SOCIOLOGIA DELLE NARRAZIONI AUDIOVISIVE TRA FILM E TELEFILM

BRANCATO, Sergio
2010-01-01

Abstract

Dai primi graffiti del Paleolitico alle sperimentazioni delle avan-guardie storiche, l’arte ha sempre mirato a replicare l’esperienza sensoriale del movimento attraverso segni convenzionali Solo nella modernità industriale, tuttavia, si determinano le condizioni tecnologiche per una sua effettiva restituzione in immagine. L’invenzione del cinema permette il superamento della logica del codice grafico, implicita nella “forma fluida”, e l’approdo a un’età della rappresentazione capace di realizzare l’antico mito della duplicazione della vita. Si tratti di esseri in carne e ossa ripresi su un set cinematografico, oppure di disegni animati, o ancora di espressioni algoritmiche messe in scena nello spazio virtuale della computer animation, le forme fluide che vediamo sugli schermi inquieti della comunicazione contemporanea si pongono il problema di fondare il senso stesso dell’esistenza dentro i confini della società di mas-sa. I saggi qui riuniti si collocano in questa prospettiva teorica della sociologia dei processi culturali e comunicativi, individuando il proprio oggetto nelle narrazioni audiovisive che hanno caratterizzato la storia del cinema così come quella della televisione, e restituendoci infine l’immaginario delle soggettività storiche che ne hanno consumato forme ed esperienze per oltre un secolo.
2010
9788886908924
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/3016354
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