Questo volume ricostruisce, per la prima volta in maniera analitica e sistematica, il pensiero politico di Giuseppe Rensi dal 1895 al 1906. Non perché il problema della formazione di Rensi sia particolarmente significativo, ma perché è un punto alto: in un arco di tempo denso e brevissimo, Rensi non solo sperimenta il polo deterministico e quello volontaristico della metafisica del socialismo, ma in questo suo sperimentare egli visibilizza anche la difficoltà del socialismo ad afferrare la realtà. Crisi del positivismo, rinascita dell’idealismo, questione politica dei ceti medi, dibattito costituzionalistico di fine 800, rapporto con il pensiero conservatore, sindacalismo rivoluzionario, rapporto tra Marx e Nietzshe sono solo alcuni dei temi che si rincorrono in questa ricerca, volta a ripercorrere, da un punto di vista privilegiato, qual è quello di Rensi, la complessa vicenda italiana a cavallo tra 800 e 900. La ricerca si interroga a lungo su un tema cardine del pensiero di Rensi (la dissoluzione del socialismo), coniugandolo con un altro tema che, per quanto non esplicitamente e costantemente presente nella sua produzione, pure ne costituiva un passaggio ineludibile, il problema della nazione, un problema centrale soprattutto nelle vicende, anche culturali, che accompagnarono la formazione dell’alternativa nazionalista. Il libro, insomma, è la storia della formazione di una ferita mai del tutto sanata che costringerà per tutta la vita Rensi a considerare la realtà come male e come dolore, il luogo da cui sempre fuggire, perché non vi sarà più, per lui, altra zona su cui emigrare che quella della morte. La parte antologica del volume offre al lettore alcuni importanti scritti di questo periodo, nei quali prende forma il dramma che la dissoluzione del socialismo ha lasciato in consegna al mondo contemporaneo, e che è tuttora presso di noi, nel corpo stesso del nostro difficile presente.

Giuseppe Rensi. La Rivolta contro il Reale. Introduzione agli Scritti politici giovanili di Giuseppe Rensi (con una Antologia di testi: 1895-1906)

SERRA, PASQUALE
2006-01-01

Abstract

Questo volume ricostruisce, per la prima volta in maniera analitica e sistematica, il pensiero politico di Giuseppe Rensi dal 1895 al 1906. Non perché il problema della formazione di Rensi sia particolarmente significativo, ma perché è un punto alto: in un arco di tempo denso e brevissimo, Rensi non solo sperimenta il polo deterministico e quello volontaristico della metafisica del socialismo, ma in questo suo sperimentare egli visibilizza anche la difficoltà del socialismo ad afferrare la realtà. Crisi del positivismo, rinascita dell’idealismo, questione politica dei ceti medi, dibattito costituzionalistico di fine 800, rapporto con il pensiero conservatore, sindacalismo rivoluzionario, rapporto tra Marx e Nietzshe sono solo alcuni dei temi che si rincorrono in questa ricerca, volta a ripercorrere, da un punto di vista privilegiato, qual è quello di Rensi, la complessa vicenda italiana a cavallo tra 800 e 900. La ricerca si interroga a lungo su un tema cardine del pensiero di Rensi (la dissoluzione del socialismo), coniugandolo con un altro tema che, per quanto non esplicitamente e costantemente presente nella sua produzione, pure ne costituiva un passaggio ineludibile, il problema della nazione, un problema centrale soprattutto nelle vicende, anche culturali, che accompagnarono la formazione dell’alternativa nazionalista. Il libro, insomma, è la storia della formazione di una ferita mai del tutto sanata che costringerà per tutta la vita Rensi a considerare la realtà come male e come dolore, il luogo da cui sempre fuggire, perché non vi sarà più, per lui, altra zona su cui emigrare che quella della morte. La parte antologica del volume offre al lettore alcuni importanti scritti di questo periodo, nei quali prende forma il dramma che la dissoluzione del socialismo ha lasciato in consegna al mondo contemporaneo, e che è tuttora presso di noi, nel corpo stesso del nostro difficile presente.
2006
9788881372980
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