Rafael Alberti si è più volte rivolto al capolavoro di Delicado, con riscritture o citazioni, in particolare con i Poemas escénicos, e con la successiva Roma, peligro para caminantes (1963-68), in cui il tono disinvolto e festoso, pieno d’umorismo, giochi di parole, erotismo, anticlericalismo e gusto per lo scatologico, trova il suo ambiente ideale in una città eterna sì, ma più nei suoi difetti e tipi umani che nei suoi monumenti e glorie. Cosa resta dell’allusività erotica dell’ipotesto nella riscrittura di Alberti? Nel mio articolo intendo dimostrare che non ne resta praticamente nulla, giacché le tecniche più audaci del chierico andaluso, sia nel linguaggio sia nella metafinzionalità, si perdono a favore di una sbandierata semplificazione della lingua e delle situazioni, in nome di una malintesa attualizzazione del testo antico diretta a un pubblico considerato ormai incapace di capirlo. Nonostante l’entusiasmo che Alberti dimostrò lungo gli anni per l’opera rinascimentale e le sue novità rivoluzionarie nel panorama della letteratura non solo spagnola, il poeta finì per darne un’interpretazione essenzialmente realistica, che sminuisce il valore de La Lozana originaria, dimenticando “su condición de obra de lenguaje” (J. Joset). Anche il versante politico della critica di Delicado passa nella riscrittura di Alberti in forma alquanto sbiadita, per concentrarsi in un finale piuttosto contradittorio.

La Lozana, peligro para caminantes. Francisco Delicado y Rafael Alberti por las calles de Roma/Amor

PERUGINI, Carla
2010-01-01

Abstract

Rafael Alberti si è più volte rivolto al capolavoro di Delicado, con riscritture o citazioni, in particolare con i Poemas escénicos, e con la successiva Roma, peligro para caminantes (1963-68), in cui il tono disinvolto e festoso, pieno d’umorismo, giochi di parole, erotismo, anticlericalismo e gusto per lo scatologico, trova il suo ambiente ideale in una città eterna sì, ma più nei suoi difetti e tipi umani che nei suoi monumenti e glorie. Cosa resta dell’allusività erotica dell’ipotesto nella riscrittura di Alberti? Nel mio articolo intendo dimostrare che non ne resta praticamente nulla, giacché le tecniche più audaci del chierico andaluso, sia nel linguaggio sia nella metafinzionalità, si perdono a favore di una sbandierata semplificazione della lingua e delle situazioni, in nome di una malintesa attualizzazione del testo antico diretta a un pubblico considerato ormai incapace di capirlo. Nonostante l’entusiasmo che Alberti dimostrò lungo gli anni per l’opera rinascimentale e le sue novità rivoluzionarie nel panorama della letteratura non solo spagnola, il poeta finì per darne un’interpretazione essenzialmente realistica, che sminuisce il valore de La Lozana originaria, dimenticando “su condición de obra de lenguaje” (J. Joset). Anche il versante politico della critica di Delicado passa nella riscrittura di Alberti in forma alquanto sbiadita, per concentrarsi in un finale piuttosto contradittorio.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/3021593
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