Le Sezioni Unite procedono a un’interpretazione secondo Costituzione della disciplina della proprietà pubblica, allo scopo di individuare i «criteri indispensabili per attribuire natura “non privata” ad un bene immobile». La Cassazione si avvale, per la prima volta nella giurisprudenza italiana, del concetto di beni comuni, confrontandosi con le elaborazioni offerte dalla dottrina italiana. Il lavoro considera apprezzabile l’ispirazione della ricostruzione della Suprema Corte alla rilettura personalistica della funzione sociale della proprietà. Tuttavia, contesta che la funzionalità al soddisfacimento dei diritti fondamentali possa costituire il parametro di individuazione dei beni demaniali. La funzione sociale, infatti, costituisce principio generale di ogni statuto proprietario e non soltanto della proprietà pubblica. Inoltre, allargare l’àmbito della demanialità a tutti i beni che costituiscono fonte di un beneficio per la collettività finisce per scardinare il carattere essenzialmente positivo della categoria. Diversamente, il fondamento attributivo della demanialità deve considerarsi pur sempre il “parametro formale” dell’indicazione legislativa. Non di meno, l’esigenza di superare la tecnica della sussunzione del bene in uno dei tipi astrattamente previsti dal legislatore richiede una rinnovata interpretazione dei criteri di acquisto della demanialità, ispirati a una prospettiva teleologico-funzionale. The Author examines a decision of the Supreme Court in the matter of public property, underlining the changes of interpretation due to the influence of the Constitution in order to identify “non-private” goods. The Supreme Court uses, for the first time, the concept of commons, beginning a dialogue with italian doctrine. The paper shares the Supreme Court’s personalistic interpretation of the social function of property. However, the Author denies that public goods could be identified by their ability to realize fundamental rights. Social function is a general principle of all forms of property, not just of public goods. Besides, if all goods that are a source of benefits to the community belonged to the State, it would be cancelled the “positive law-base” of public goods. Instead, State property must be based on the provision of law, althought to overcome the technique of subsumption of the goods in abstract categories drawn by the legislature, the Author concludes with a renewed interpretation of public property inspired by a teleological-functional perspective.

Proprietà e funzione sociale. La problematica dei beni comuni nella giurisprudenza delle Sezioni Unite.

CARAPEZZA FIGLIA, Gabriele
2012-01-01

Abstract

Le Sezioni Unite procedono a un’interpretazione secondo Costituzione della disciplina della proprietà pubblica, allo scopo di individuare i «criteri indispensabili per attribuire natura “non privata” ad un bene immobile». La Cassazione si avvale, per la prima volta nella giurisprudenza italiana, del concetto di beni comuni, confrontandosi con le elaborazioni offerte dalla dottrina italiana. Il lavoro considera apprezzabile l’ispirazione della ricostruzione della Suprema Corte alla rilettura personalistica della funzione sociale della proprietà. Tuttavia, contesta che la funzionalità al soddisfacimento dei diritti fondamentali possa costituire il parametro di individuazione dei beni demaniali. La funzione sociale, infatti, costituisce principio generale di ogni statuto proprietario e non soltanto della proprietà pubblica. Inoltre, allargare l’àmbito della demanialità a tutti i beni che costituiscono fonte di un beneficio per la collettività finisce per scardinare il carattere essenzialmente positivo della categoria. Diversamente, il fondamento attributivo della demanialità deve considerarsi pur sempre il “parametro formale” dell’indicazione legislativa. Non di meno, l’esigenza di superare la tecnica della sussunzione del bene in uno dei tipi astrattamente previsti dal legislatore richiede una rinnovata interpretazione dei criteri di acquisto della demanialità, ispirati a una prospettiva teleologico-funzionale. The Author examines a decision of the Supreme Court in the matter of public property, underlining the changes of interpretation due to the influence of the Constitution in order to identify “non-private” goods. The Supreme Court uses, for the first time, the concept of commons, beginning a dialogue with italian doctrine. The paper shares the Supreme Court’s personalistic interpretation of the social function of property. However, the Author denies that public goods could be identified by their ability to realize fundamental rights. Social function is a general principle of all forms of property, not just of public goods. Besides, if all goods that are a source of benefits to the community belonged to the State, it would be cancelled the “positive law-base” of public goods. Instead, State property must be based on the provision of law, althought to overcome the technique of subsumption of the goods in abstract categories drawn by the legislature, the Author concludes with a renewed interpretation of public property inspired by a teleological-functional perspective.
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