La crisi delle ideologie novecentesche, la dichiarata - e presunta - fine della funzione simbolica del linguaggio politico, hanno alimentato una serie di luoghi comuni: che la politica non dovesse più proporre grandi idee né occuparsi della costruzione delle identità, che l’azione politica si riducesse essenzialmente a tecnica, nella migliore delle ipotesi a buona amministrazione, che la stessa dimensione politica in quanto tale fosse in qualche modo esaurita e con essa le speranze e le ambizioni connesse al progetto moderno. Siamo sicuri che sia così? O, piuttosto, la rimozione del ‘politico’ non fa invece ritornare il suo ‘fantasma’ e si prende le sue vendette? La riaffermazione prepotente dei bisogni di sicurezza e di identità, il dilagare di conflitti senza regole, l’emergere del populismo come compensazione della crisi di egemonia democratica sono i frutti avvelenati della spoliticizzazione contemporanea.
La politica negata
PRETEROSSI, Geminello
2011
Abstract
La crisi delle ideologie novecentesche, la dichiarata - e presunta - fine della funzione simbolica del linguaggio politico, hanno alimentato una serie di luoghi comuni: che la politica non dovesse più proporre grandi idee né occuparsi della costruzione delle identità, che l’azione politica si riducesse essenzialmente a tecnica, nella migliore delle ipotesi a buona amministrazione, che la stessa dimensione politica in quanto tale fosse in qualche modo esaurita e con essa le speranze e le ambizioni connesse al progetto moderno. Siamo sicuri che sia così? O, piuttosto, la rimozione del ‘politico’ non fa invece ritornare il suo ‘fantasma’ e si prende le sue vendette? La riaffermazione prepotente dei bisogni di sicurezza e di identità, il dilagare di conflitti senza regole, l’emergere del populismo come compensazione della crisi di egemonia democratica sono i frutti avvelenati della spoliticizzazione contemporanea.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.