Il volume raccoglie parte dei risultati di una ricerca in corso sul tema della valorizzazione dei centri minori, con particolare riferimento alle tipologie edilizie, alle tecnologie costruttive e agli elementi di finitura della tradizione di edifici in forte stato di degrado. Nei piccoli centri si rinvengono opere estremamente interessanti, realizzate da abili costruttori, in alcuni casi espresse attraverso un linguaggio poco forbito (un “dialetto” per usare un termine caro a Bruno Zevi), in altri da vere e proprie architetture come nel caso dei palazzi signorili. In tale ambito, gli edifici “in rovina” costituiscono elementi di conoscenza di interesse rilevante: “libri aperti”, “monumenti-documenti” della storia costruttiva, peraltro giunti a noi senza trasformazioni significative, perché sfuggiti alle manomissioni proprio grazie al loro stato di incuria ed abbandono. Nell'analisi svolta sul campo si è avuto quindi l’opportunità di esaminarne i dettagli più nascosti, ovvero quella strutturazione degli elementi del sistema costruttivo che solo una fabbrica scomposta e disgregata può manifestare. L’area di studio ha ricompreso i Comuni al confine tra le province di Avellino e Salerno, bacino che in passato faceva parte del tenimento del Principato Citra (con capoluogo la città di Salerno), lungo la storica via dei due Principati, nella valle dell’alto fiume Sarno.

La valorizzazione dei centri minori: Architetture in rovina nella valle dell’alto Sarno

FIORE, PIERFRANCESCO
2011-01-01

Abstract

Il volume raccoglie parte dei risultati di una ricerca in corso sul tema della valorizzazione dei centri minori, con particolare riferimento alle tipologie edilizie, alle tecnologie costruttive e agli elementi di finitura della tradizione di edifici in forte stato di degrado. Nei piccoli centri si rinvengono opere estremamente interessanti, realizzate da abili costruttori, in alcuni casi espresse attraverso un linguaggio poco forbito (un “dialetto” per usare un termine caro a Bruno Zevi), in altri da vere e proprie architetture come nel caso dei palazzi signorili. In tale ambito, gli edifici “in rovina” costituiscono elementi di conoscenza di interesse rilevante: “libri aperti”, “monumenti-documenti” della storia costruttiva, peraltro giunti a noi senza trasformazioni significative, perché sfuggiti alle manomissioni proprio grazie al loro stato di incuria ed abbandono. Nell'analisi svolta sul campo si è avuto quindi l’opportunità di esaminarne i dettagli più nascosti, ovvero quella strutturazione degli elementi del sistema costruttivo che solo una fabbrica scomposta e disgregata può manifestare. L’area di studio ha ricompreso i Comuni al confine tra le province di Avellino e Salerno, bacino che in passato faceva parte del tenimento del Principato Citra (con capoluogo la città di Salerno), lungo la storica via dei due Principati, nella valle dell’alto fiume Sarno.
2011
9788875540449
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/3093624
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