Viene considerata la sezione romanistica dell’opera. M. Amelotti indaga circa la sussistenza dell’istituto notarile, del ruolo del notaio, nell’esperienza giuridica romana dal periodo classico all’età protobizantina escludendo che possa risalirsi all’età repubblicana e al cavere giurisprudenziale. Il passaggio all’instrumentum dalle originarie forme orali della negoziazione, l’espandersi della burocrazia organizzata gerarchicamente, il diffondersi dell’attività commerciale in aree ove si faceva ricorso allo scritto per le contrattazioni avrebbero legittimato il valore probatorio e costitutivo del documento. Nonostante andasse delineandosi la professione di tabellio realisticamente sembra potersi escludere che, nel mondo romano, esistesse una figura che compendiasse i vari aspetti, tipici, dell’istituto notarile in senso tecnico.
«Notai a Roma?»
D'ORTA, Maurizio
1977
Abstract
Viene considerata la sezione romanistica dell’opera. M. Amelotti indaga circa la sussistenza dell’istituto notarile, del ruolo del notaio, nell’esperienza giuridica romana dal periodo classico all’età protobizantina escludendo che possa risalirsi all’età repubblicana e al cavere giurisprudenziale. Il passaggio all’instrumentum dalle originarie forme orali della negoziazione, l’espandersi della burocrazia organizzata gerarchicamente, il diffondersi dell’attività commerciale in aree ove si faceva ricorso allo scritto per le contrattazioni avrebbero legittimato il valore probatorio e costitutivo del documento. Nonostante andasse delineandosi la professione di tabellio realisticamente sembra potersi escludere che, nel mondo romano, esistesse una figura che compendiasse i vari aspetti, tipici, dell’istituto notarile in senso tecnico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.