Il farsi di una classe dirigente per il Mezzogiorno. Lo start-up dell’intervento straordinario. Questo lavoro rappresenta il punto di arrivo di un percorso di studio teso a ricostruire la formazione e l’azione imprenditoriale delle classi dirigenti meridionali nel Sud-Italia nella prima metà del XX secolo. È emerso dalla ricerca come - in riferimento a quest’area - un tentativo riuscito ed un processo virtuoso di affermazione di una classe dirigente moderna e innovatrice possa essere rintracciato nel contesto politico, sociale ed economico della ricostruzione del dopoguerra. Assolutamente centrali, in tal senso, personaggi come Menichella (protagonista della gestione operativa del primo IRI, della costituzione della SVIMEZ e della CASMEZ), Cenzato (protagonista, in qualità di capo della SME, della affermazione dell’industria elettrica del Sud), Giordani (presidente dell’IRI e del CNR, della SVIMEZ, oltre che componente del collegio degli studiosi designati per la stesura del progetto EURATOM). Il tutto senza trascurare l’apporto di uomini come Beneduce, Morandi, Saraceno, per citare solo i principali. La «capacità di progetto», vale a dire la volontà di governare i processi economici e sociali, accompagnata dallo sforzo politico e dalle competenze per guidarli verso preordinati obiettivi: in ciò si sostanza il valore dell’azione di governo dell’economia promossa da questa classe dirigente. Una disamina delle policy governative per l’industrializzazione del Sud rappresenta un altro driver della ricerca, nella consapevolezza di una sproporzione evidente tra obiettivi e risultati conseguiti sul piano pratico-applicativo e di una altrettanto vistosa asimmetria tra le risorse investite e gli effetti prodotti sullo sviluppo socio-economico delle regioni meridionali. In sintesi, facendo leva su un approccio storico-economico - basato, oltre che sull’analisi della letteratura, sullo spoglio di preziosa ed inedita documentazione archivistica – abbiamo inteso evidenziare come la classe dirigente protagonista dell’intervento pubblico del secondo dopoguerra ben poco avesse nel suo DNA di spirito «vetero-assistenzialista» e quanto avesse, invece, di esprit «privatistico-imprenditivo-aziendalistico». Questo per dire come spesso, giudicando a posteriori soltanto le distorsioni di un’esperienza complessa come fu quella dell’intervento straordinario, si sia finito per svilirne anche i più profondi principi ispiratori. *** The making of a ruling class for Italy’s Mezzogiorno. The start-up of economic extraordinary intervention. The paper represents the issue of a research aimed at reconstructing the formation and the action of the business élites in the Southern-Italy in the first half of the Twentieth century. It emerged how a successful attempt and a virtuous affirmation process of a modern and innovative leadership could be traced in the period of reconstruction post-war. Absolutely central, to this effect, the entrepreneurial action of men like Menichella (protagonist of the first operational management of the IRI, and leader of the establishment of SVIMEZ and CASMEZ), Cenzato (head of the SME, and protagonist of development of the electrical industry), Giordani (president of IRI, CNR, SVIMEZ, among the authors of the preparation of EURATOM draft). All this without neglecting the contribution of men like Beneduce, Morandi, Saraceno, mentioning only main. The «design capacity», joint by political effort and expertise to guide the political economy toward preordained objectives: in what is essentially the value of this ruling class. The examination of government policy for the industrialization of the South is another driver of research in the knowledge of an obvious disproportion between objectives and results achieved on the practical application and of a striking asymmetry between the resources invested and the effects on the social and economic development of southern regions. Briefly, relying on an economic-historical approach - based on the literature analysis and on research of unpublished archive documents - we have tried to highlight how the ruling class of the reconstruction period had very little in its DNA-minded «old-welfarist» than had, instead, of esprit «entrepreneurial-privatized». That is to say as, often, considering only the distortion in the rear of a complex experience that was as «extraordinary intervention», has come to devalue even its deepest principles.

Il farsi di una classe dirigente per il Mezzogiorno. Lo start-up dell'intervento straordinario.

SANTILLO, Marco
2012-01-01

Abstract

Il farsi di una classe dirigente per il Mezzogiorno. Lo start-up dell’intervento straordinario. Questo lavoro rappresenta il punto di arrivo di un percorso di studio teso a ricostruire la formazione e l’azione imprenditoriale delle classi dirigenti meridionali nel Sud-Italia nella prima metà del XX secolo. È emerso dalla ricerca come - in riferimento a quest’area - un tentativo riuscito ed un processo virtuoso di affermazione di una classe dirigente moderna e innovatrice possa essere rintracciato nel contesto politico, sociale ed economico della ricostruzione del dopoguerra. Assolutamente centrali, in tal senso, personaggi come Menichella (protagonista della gestione operativa del primo IRI, della costituzione della SVIMEZ e della CASMEZ), Cenzato (protagonista, in qualità di capo della SME, della affermazione dell’industria elettrica del Sud), Giordani (presidente dell’IRI e del CNR, della SVIMEZ, oltre che componente del collegio degli studiosi designati per la stesura del progetto EURATOM). Il tutto senza trascurare l’apporto di uomini come Beneduce, Morandi, Saraceno, per citare solo i principali. La «capacità di progetto», vale a dire la volontà di governare i processi economici e sociali, accompagnata dallo sforzo politico e dalle competenze per guidarli verso preordinati obiettivi: in ciò si sostanza il valore dell’azione di governo dell’economia promossa da questa classe dirigente. Una disamina delle policy governative per l’industrializzazione del Sud rappresenta un altro driver della ricerca, nella consapevolezza di una sproporzione evidente tra obiettivi e risultati conseguiti sul piano pratico-applicativo e di una altrettanto vistosa asimmetria tra le risorse investite e gli effetti prodotti sullo sviluppo socio-economico delle regioni meridionali. In sintesi, facendo leva su un approccio storico-economico - basato, oltre che sull’analisi della letteratura, sullo spoglio di preziosa ed inedita documentazione archivistica – abbiamo inteso evidenziare come la classe dirigente protagonista dell’intervento pubblico del secondo dopoguerra ben poco avesse nel suo DNA di spirito «vetero-assistenzialista» e quanto avesse, invece, di esprit «privatistico-imprenditivo-aziendalistico». Questo per dire come spesso, giudicando a posteriori soltanto le distorsioni di un’esperienza complessa come fu quella dell’intervento straordinario, si sia finito per svilirne anche i più profondi principi ispiratori. *** The making of a ruling class for Italy’s Mezzogiorno. The start-up of economic extraordinary intervention. The paper represents the issue of a research aimed at reconstructing the formation and the action of the business élites in the Southern-Italy in the first half of the Twentieth century. It emerged how a successful attempt and a virtuous affirmation process of a modern and innovative leadership could be traced in the period of reconstruction post-war. Absolutely central, to this effect, the entrepreneurial action of men like Menichella (protagonist of the first operational management of the IRI, and leader of the establishment of SVIMEZ and CASMEZ), Cenzato (head of the SME, and protagonist of development of the electrical industry), Giordani (president of IRI, CNR, SVIMEZ, among the authors of the preparation of EURATOM draft). All this without neglecting the contribution of men like Beneduce, Morandi, Saraceno, mentioning only main. The «design capacity», joint by political effort and expertise to guide the political economy toward preordained objectives: in what is essentially the value of this ruling class. The examination of government policy for the industrialization of the South is another driver of research in the knowledge of an obvious disproportion between objectives and results achieved on the practical application and of a striking asymmetry between the resources invested and the effects on the social and economic development of southern regions. Briefly, relying on an economic-historical approach - based on the literature analysis and on research of unpublished archive documents - we have tried to highlight how the ruling class of the reconstruction period had very little in its DNA-minded «old-welfarist» than had, instead, of esprit «entrepreneurial-privatized». That is to say as, often, considering only the distortion in the rear of a complex experience that was as «extraordinary intervention», has come to devalue even its deepest principles.
2012
9788849523645
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/3137328
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