Annamaria Sapienza, Luigi Compagnone, La famiglia De Gregorio, a cura di Raffaele Messina, Napoli, Guida, 2010, in «Critica Letteraria», a. XL, fasc. II, n. 155/2012, pp. 405 – 407. Abstract La recensione analizza la raccolta, operata da Raffaele Messina, di ventotto brevi commedie di Luigi Compagnone, composte tra il 1951 e il 1954 dapprima sul quindicinale «Il Borghese» e poi per il settimanale umoristico «Marc’Aurelio». Lo studio ripercorre gli esempi drammaturgici, mai rappresentati, evidenziandone tratti d’immediata comicità e amaro sarcasmo. Protagonista è la borghese famiglia napoletana dei De Gregorio la quale, in situazioni tanto realistiche quanto fantastiche e surreali, rivela la sua indole litigiosa e autodistruttiva, una napoletanità tutt’altro che bonaria a dispetto di oleografici e abusati luoghi comuni. La raccolta di Compagnone, nella duplice veste di documento teatrale e giornalistico, consente oggi un ulteriore punto di osservazione della vita culturale e teatrale napoletana di un particolare momento storico: un atteggiamento dolorosamente ironico, beffardo, disincantato, che si serve della scrittura teatrale per dar corpo alla delusione intellettuale di fronte ad una mancata ricostruzione culturale postbellica avvertita come mancata.
Luigi Compagnone, La famiglia De Gregorio, a cura di Raffaele Messina, Napoli, Guida, 2009
SAPIENZA, Annamaria
2012-01-01
Abstract
Annamaria Sapienza, Luigi Compagnone, La famiglia De Gregorio, a cura di Raffaele Messina, Napoli, Guida, 2010, in «Critica Letteraria», a. XL, fasc. II, n. 155/2012, pp. 405 – 407. Abstract La recensione analizza la raccolta, operata da Raffaele Messina, di ventotto brevi commedie di Luigi Compagnone, composte tra il 1951 e il 1954 dapprima sul quindicinale «Il Borghese» e poi per il settimanale umoristico «Marc’Aurelio». Lo studio ripercorre gli esempi drammaturgici, mai rappresentati, evidenziandone tratti d’immediata comicità e amaro sarcasmo. Protagonista è la borghese famiglia napoletana dei De Gregorio la quale, in situazioni tanto realistiche quanto fantastiche e surreali, rivela la sua indole litigiosa e autodistruttiva, una napoletanità tutt’altro che bonaria a dispetto di oleografici e abusati luoghi comuni. La raccolta di Compagnone, nella duplice veste di documento teatrale e giornalistico, consente oggi un ulteriore punto di osservazione della vita culturale e teatrale napoletana di un particolare momento storico: un atteggiamento dolorosamente ironico, beffardo, disincantato, che si serve della scrittura teatrale per dar corpo alla delusione intellettuale di fronte ad una mancata ricostruzione culturale postbellica avvertita come mancata.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.