Il volume presenta per la prima volta al lettore italiano la versione russa del Dibbuk di S.A. An- skij, il dramma nato durante la spedizione etnografica condotta dall’autore fra il 1912 e il 1914 nei villaggi ebraici della Podolia e della Volinia, redatto in tre lingue (russo, ebraico e yiddish) e pervenuto in tre varianti testuali. La versione russa, a lungo ritenuta perduta e ritrovata nel 2001 nella Sezione Testi rari della Biblioteca teatrale di San Pietroburgo, si è rivelata una fonte particolarmente importante poiché quasi certamente costituisce la lingua e la versione originaria del dramma e consente dunque di ricostruire, finalmente con accuratezza, la storia testuale e linguistica del Dibbuk, un dramma che fino al 1919, e dunque per sette anni, ondeggia in uno stato costante di fluidità e cambiamento, trasmigrando da una lingua all’altra nella ricerca della formulazione perfetta e, soprattutto, nel tentativo dell’autore di far approdare il testo sulle scene. L’introduzione del volume ricostruisce la lunga, intensa e complessa trattativa con il Teatro d’Arte e con le due figure di spicco che lo dirigono, Stanislavskij e Suleržickij, individuando le modifiche introdotte da An-skij su loro suggerimento. Annota inoltre gli esiti lasciati nel testo dall’intervento della censura governativa e inserisce il dramma nella temperie culturale dell’epoca, rilevando un chiaro riflesso della poetica simbolista. Il Dibbuk russo rientra nell’ambito del “Progetto Dibbuk”, un programma di ricerca, di didattica e di attività di traduzione avviato dal Centro di Studi Ebraici dell’Università di Napoli “L’Orientale” nel 2009, insignito del Premio speciale per la Traduzione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali (edizione 2014).
Dibbuk russo. Introduzione, testo, traduzione
EGIDIO, Aurora Maria
2012
Abstract
Il volume presenta per la prima volta al lettore italiano la versione russa del Dibbuk di S.A. An- skij, il dramma nato durante la spedizione etnografica condotta dall’autore fra il 1912 e il 1914 nei villaggi ebraici della Podolia e della Volinia, redatto in tre lingue (russo, ebraico e yiddish) e pervenuto in tre varianti testuali. La versione russa, a lungo ritenuta perduta e ritrovata nel 2001 nella Sezione Testi rari della Biblioteca teatrale di San Pietroburgo, si è rivelata una fonte particolarmente importante poiché quasi certamente costituisce la lingua e la versione originaria del dramma e consente dunque di ricostruire, finalmente con accuratezza, la storia testuale e linguistica del Dibbuk, un dramma che fino al 1919, e dunque per sette anni, ondeggia in uno stato costante di fluidità e cambiamento, trasmigrando da una lingua all’altra nella ricerca della formulazione perfetta e, soprattutto, nel tentativo dell’autore di far approdare il testo sulle scene. L’introduzione del volume ricostruisce la lunga, intensa e complessa trattativa con il Teatro d’Arte e con le due figure di spicco che lo dirigono, Stanislavskij e Suleržickij, individuando le modifiche introdotte da An-skij su loro suggerimento. Annota inoltre gli esiti lasciati nel testo dall’intervento della censura governativa e inserisce il dramma nella temperie culturale dell’epoca, rilevando un chiaro riflesso della poetica simbolista. Il Dibbuk russo rientra nell’ambito del “Progetto Dibbuk”, un programma di ricerca, di didattica e di attività di traduzione avviato dal Centro di Studi Ebraici dell’Università di Napoli “L’Orientale” nel 2009, insignito del Premio speciale per la Traduzione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali (edizione 2014).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.