Il saggio di Gino Frezza ricostruisce la serie delle figure poetiche petrarchesche nella tradizione filmica del cinema classico e in quello moderno e contemporaneo. Il rapporto fra l'opera di Petrarca e il cinema si rivela nella cruciale valenza di un crocevia culturale ricorrente, denso di sorprese. Dalla complessa interfaccia fra rima e immagine, scrittura e visione, il saggio puntualizza come la figura della Donna - fra rime del Petrarca e immagini del Cinema - si imponga con un alto coefficiente fantasmatico. Ecco la "donna fantasma" petrarchesca ripresentarsi, nel cinema, nelle fisionomie della donna-quadro e della donna-specchio, della donna-statua, della donna-ricordo e della donna-idea. Il saggio ascrive, infine, a Petrarca l'origine storico-culturale di una "teoria delle lacrime": le lacrime degli spettatori di cinema - esperienza insieme fisica e lirica, manifesta e intima - corrispondono alle lacrime petrarchesche, a fronte della vanità terrena dei mortali.
LA DONNA FANTASMA: immagini del petrarchismo filmico
FREZZA, Luigi
2006-01-01
Abstract
Il saggio di Gino Frezza ricostruisce la serie delle figure poetiche petrarchesche nella tradizione filmica del cinema classico e in quello moderno e contemporaneo. Il rapporto fra l'opera di Petrarca e il cinema si rivela nella cruciale valenza di un crocevia culturale ricorrente, denso di sorprese. Dalla complessa interfaccia fra rima e immagine, scrittura e visione, il saggio puntualizza come la figura della Donna - fra rime del Petrarca e immagini del Cinema - si imponga con un alto coefficiente fantasmatico. Ecco la "donna fantasma" petrarchesca ripresentarsi, nel cinema, nelle fisionomie della donna-quadro e della donna-specchio, della donna-statua, della donna-ricordo e della donna-idea. Il saggio ascrive, infine, a Petrarca l'origine storico-culturale di una "teoria delle lacrime": le lacrime degli spettatori di cinema - esperienza insieme fisica e lirica, manifesta e intima - corrispondono alle lacrime petrarchesche, a fronte della vanità terrena dei mortali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.