La precoce decadenza e poi la fine della lirica dei Trovatori furono dovute ad una profonda crisi che nel XIII secolo colpì il Mezzogiorno della Francia, la crociata contro gli albigesi, bandita da Innocenzo III e conclusasi con il Trattato di Parigi nel 1229. Nel 1323 a Tolosa venne fondato il Concistori del Gai Saber che intendeva far rivivere gli antichi allori ed è proprio a quest’epoca che si registra una rinascita del grande canto cortese ad opera di giovani poeti desiderosi di far sentire la loro voce e di dare un nuovo impulso a questo importante genere letterario seppur emulando i loro grandi antesignani. Tra questi nuovi trovatori spicca l’opera di Peire de Ladils, uno dei poeti più fecondi del XIV secolo, un avvocato appartenente ad una famiglia borghese di Bazas, città della Guascogna. Le sue liriche sono contenute in due codici risalenti al XIV secolo, conservati negli archivi dell’Accademia dei ‘Jeux Floraux’ di Toulouse. Peire come molti trovatori ‘tardivi,’ se da un lato tentano di conservare le situazioni topiche, le tematiche, lo stile dei loro predecessori, dall’altra operano un ringiovanimento lessicale di quella, fino a quel momento, ‘inviolata’ e ‘statica’ koiné linguistica che rappresentava la struttura portante di quel genere letterario a cui loro si ispirano e che prendono come modello.
« I poeti ‘tardivi’: il caso di Peire de Ladils. Regressione o innovazione del genere lirico?»
GALANO, Sabrina
2014
Abstract
La precoce decadenza e poi la fine della lirica dei Trovatori furono dovute ad una profonda crisi che nel XIII secolo colpì il Mezzogiorno della Francia, la crociata contro gli albigesi, bandita da Innocenzo III e conclusasi con il Trattato di Parigi nel 1229. Nel 1323 a Tolosa venne fondato il Concistori del Gai Saber che intendeva far rivivere gli antichi allori ed è proprio a quest’epoca che si registra una rinascita del grande canto cortese ad opera di giovani poeti desiderosi di far sentire la loro voce e di dare un nuovo impulso a questo importante genere letterario seppur emulando i loro grandi antesignani. Tra questi nuovi trovatori spicca l’opera di Peire de Ladils, uno dei poeti più fecondi del XIV secolo, un avvocato appartenente ad una famiglia borghese di Bazas, città della Guascogna. Le sue liriche sono contenute in due codici risalenti al XIV secolo, conservati negli archivi dell’Accademia dei ‘Jeux Floraux’ di Toulouse. Peire come molti trovatori ‘tardivi,’ se da un lato tentano di conservare le situazioni topiche, le tematiche, lo stile dei loro predecessori, dall’altra operano un ringiovanimento lessicale di quella, fino a quel momento, ‘inviolata’ e ‘statica’ koiné linguistica che rappresentava la struttura portante di quel genere letterario a cui loro si ispirano e che prendono come modello.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.