Obiettivi 1. correlare i costrutti di autoefficacia regolatoria, ansia/depressione, vissuto corporeo; 2. approfondire le influenze sui costrutti delle variabili età e status familiare (genitori conviventi oppure separati/divorziati). Partecipanti Hanno preso parte alla ricerca 206 studentesse del Liceo Statale “A. Galizia” di Nocera Inferiore (Salerno), di età compresa tra i 14-19 anni (età media = 16.09; deviazione standard = 1.21). Riguardo la struttura familiare, le ragazze esaminate vivono con entrambi i genitori nel 90.4% dei casi e nel 86% i genitori sono sposati. Le ragazze, inoltre, hanno dichiarato di avere fratelli e/o sorelle nel 90.9% dei casi. Strumenti Sono stati utilizzati i seguenti strumenti: - “Scala di autoefficacia regolatoria” (Self Regulatory self efficacy) (Pastorelli, Ca-prara, Barbaranelli, Rola, Rozsa, Bandura, 2001). Misura le convinzioni dei ragazzi circa le loro capacità di resistere alle pressioni esercitate dai pari per coinvolgerli in attività a rischio (fumare, bere, violare il codice della strada, ecc.). E’ formata da 12 item, su una scala a 4 posizioni (da "per nulla capace" a "molto capace"). L’attendibilità della scala è stata calcolata tramite il Coefficiente Alpha di Cronbach, i cui risultati sono stati: 0.69 (campione scuole elementari), 0.67 (cam-pione Sec. I grado), 0.86 (campione Sec. II grado); - “TAD-Test dell'ansia e depressione nell'infanzia e adolescenza” (Newcomer,Barenbaum, Bryant, 1995), Scala A (Scala di autosomministrazione per l’alunno). E’ costituita da 22 item (11 valutano l’ansia e 11 la depressione), i cui punteggi sono strutturati su di una scala Likert da 1 (“Mai”) a 4 (“Quasi sempre”), indicativa della frequenza e della gravità di ogni item (es. “Mi sento triste”; “Faccio brutti sogni” …). L’attendibilità, valutata con i coefficienti alfa (Cronbach, 1951; cit. in Newcomer et al., 1995), risultano essere i seguenti: 0.84 (scala “Alunno”); 0.80 (Scala “Genitore”); 0.83 (Scala “Insegnante”). - “TMA - Test multidimensionale dell'autostima” (Bracken, 1993), Scala “vissuto corporeo” (autopercezione della propria bellezza e prestanza fisica in confronto con quella degli altri). E’ formata da 25 item, su una scala a 4 posizioni (da "asso-lutamente vero" a "non è assolutamente vero"). Le stime di consistenza interna del-la scala risultano > di 0.90, mentre il coefficiente di stabilità è pari a 0,90. Discussione dei risultati 1) I coefficienti r di Pearson evidenziano come la depressione correli positivamente con l’ansia e negativamente con l’autoefficacia regolatoria e con il vissuto corporeo. Ciò vuol dire che le convinzioni di autoefficacia influenzano il non manifestarsi di ansia e depressione e che minori vissuti depressivi si associano ad una maggiore accettazione della propria immagine corporea. Analizzando la letteratura in materia, i nostri dati concordano con la ricerca di Pastorelli e Picconi (2001), la quale, correlando l’autoefficacia regolatoria percepita (ARP), i disturbi esternalizzanti, la depressione e le tendenze internalizzanti, ha concluso che l’ARP correla negativamente con tutti e quattro i costrutti esaminati. Inoltre, alcune ricerche (Bandura, Pastorelli, Barbaranelli e Caprara, 1999; Caprara, Scabini, Barbaranelli, Pastorelli e Regalia, 1999) ritengono che l’autoefficacia regolatoria abbia un peso maggiore nel contrastare condotte antisociali e sia un fattore protettivo dalla depressione. A tale proposito, diversi studi si è confermato che la sfera corporea, per gli adolescenti fonte di ansia e disagio, può determinare spesso situazioni patologiche, quali disordini alimentari e depressione. Inoltre, D’Alessio, Laghi e Pallini (2007) hanno dimostrato come l’autoefficacia regolatoria correli positivamente con la dimensione “Immagine corporea”: gli studenti con un’immagine di sé corporeo poco soddisfacente tendono a descriversi come poco capaci di resistere alle pressioni del gruppo. 2) Dallo studio sulle differenze fra le medie emerge che chi ha un vissuto corporeo negativo (e quindi inferiore alla media) è più depresso rispetto a chi ha un vissuto nella media o sopra alla media. 3) I nostri dati si riferiscono solo ai soggetti di genere femminile. Siamo partiti dal presupposto che la maggior parte degli studi concordano nel rilevare un’elevata incidenza di disturbi depressivi e disturbi d’ansia nel genere femminile rispetto a quello maschile. E ne abbiamo avuto conferma. 4) Non vi sono differenze ascrivibili alle variabili età e status familiare.

Studio correlazionale su autoefficacia regolatoria, ansia/depressione e vissuto corporeo in un gruppo di femmine adolescenti

SAVARESE, Giulia;
2012-01-01

Abstract

Obiettivi 1. correlare i costrutti di autoefficacia regolatoria, ansia/depressione, vissuto corporeo; 2. approfondire le influenze sui costrutti delle variabili età e status familiare (genitori conviventi oppure separati/divorziati). Partecipanti Hanno preso parte alla ricerca 206 studentesse del Liceo Statale “A. Galizia” di Nocera Inferiore (Salerno), di età compresa tra i 14-19 anni (età media = 16.09; deviazione standard = 1.21). Riguardo la struttura familiare, le ragazze esaminate vivono con entrambi i genitori nel 90.4% dei casi e nel 86% i genitori sono sposati. Le ragazze, inoltre, hanno dichiarato di avere fratelli e/o sorelle nel 90.9% dei casi. Strumenti Sono stati utilizzati i seguenti strumenti: - “Scala di autoefficacia regolatoria” (Self Regulatory self efficacy) (Pastorelli, Ca-prara, Barbaranelli, Rola, Rozsa, Bandura, 2001). Misura le convinzioni dei ragazzi circa le loro capacità di resistere alle pressioni esercitate dai pari per coinvolgerli in attività a rischio (fumare, bere, violare il codice della strada, ecc.). E’ formata da 12 item, su una scala a 4 posizioni (da "per nulla capace" a "molto capace"). L’attendibilità della scala è stata calcolata tramite il Coefficiente Alpha di Cronbach, i cui risultati sono stati: 0.69 (campione scuole elementari), 0.67 (cam-pione Sec. I grado), 0.86 (campione Sec. II grado); - “TAD-Test dell'ansia e depressione nell'infanzia e adolescenza” (Newcomer,Barenbaum, Bryant, 1995), Scala A (Scala di autosomministrazione per l’alunno). E’ costituita da 22 item (11 valutano l’ansia e 11 la depressione), i cui punteggi sono strutturati su di una scala Likert da 1 (“Mai”) a 4 (“Quasi sempre”), indicativa della frequenza e della gravità di ogni item (es. “Mi sento triste”; “Faccio brutti sogni” …). L’attendibilità, valutata con i coefficienti alfa (Cronbach, 1951; cit. in Newcomer et al., 1995), risultano essere i seguenti: 0.84 (scala “Alunno”); 0.80 (Scala “Genitore”); 0.83 (Scala “Insegnante”). - “TMA - Test multidimensionale dell'autostima” (Bracken, 1993), Scala “vissuto corporeo” (autopercezione della propria bellezza e prestanza fisica in confronto con quella degli altri). E’ formata da 25 item, su una scala a 4 posizioni (da "asso-lutamente vero" a "non è assolutamente vero"). Le stime di consistenza interna del-la scala risultano > di 0.90, mentre il coefficiente di stabilità è pari a 0,90. Discussione dei risultati 1) I coefficienti r di Pearson evidenziano come la depressione correli positivamente con l’ansia e negativamente con l’autoefficacia regolatoria e con il vissuto corporeo. Ciò vuol dire che le convinzioni di autoefficacia influenzano il non manifestarsi di ansia e depressione e che minori vissuti depressivi si associano ad una maggiore accettazione della propria immagine corporea. Analizzando la letteratura in materia, i nostri dati concordano con la ricerca di Pastorelli e Picconi (2001), la quale, correlando l’autoefficacia regolatoria percepita (ARP), i disturbi esternalizzanti, la depressione e le tendenze internalizzanti, ha concluso che l’ARP correla negativamente con tutti e quattro i costrutti esaminati. Inoltre, alcune ricerche (Bandura, Pastorelli, Barbaranelli e Caprara, 1999; Caprara, Scabini, Barbaranelli, Pastorelli e Regalia, 1999) ritengono che l’autoefficacia regolatoria abbia un peso maggiore nel contrastare condotte antisociali e sia un fattore protettivo dalla depressione. A tale proposito, diversi studi si è confermato che la sfera corporea, per gli adolescenti fonte di ansia e disagio, può determinare spesso situazioni patologiche, quali disordini alimentari e depressione. Inoltre, D’Alessio, Laghi e Pallini (2007) hanno dimostrato come l’autoefficacia regolatoria correli positivamente con la dimensione “Immagine corporea”: gli studenti con un’immagine di sé corporeo poco soddisfacente tendono a descriversi come poco capaci di resistere alle pressioni del gruppo. 2) Dallo studio sulle differenze fra le medie emerge che chi ha un vissuto corporeo negativo (e quindi inferiore alla media) è più depresso rispetto a chi ha un vissuto nella media o sopra alla media. 3) I nostri dati si riferiscono solo ai soggetti di genere femminile. Siamo partiti dal presupposto che la maggior parte degli studi concordano nel rilevare un’elevata incidenza di disturbi depressivi e disturbi d’ansia nel genere femminile rispetto a quello maschile. E ne abbiamo avuto conferma. 4) Non vi sono differenze ascrivibili alle variabili età e status familiare.
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