Cosa spinge alla narrazione di un viaggio? Cosa accomuna intimamente il viaggiatore al memorialista? La convinzione, comune a entrambi, d’essere nella condizione di comunicare un’esperienza diversa e necessaria all’altrui conoscenza. Si tratti di evento partecipativo o di circostanze che richiedono una presenza puramente passiva, viaggiatori e memorialisti sono convinti portatori di un unicum al quale intendono attribuire il privilegio di una trasposizione letteraria. Il resoconto di viaggio è motivato anche dalla novità. Non quella intrinseca, rivoluzionaria, generale; si tratta della novità culturale e personale del protagonista del viaggio. La forza magico-poetica della parola seduce il viaggiatore al punto che la scrittura produce l’illusione della parola resuscitata. È questo il caso di Charles de Brosses, che crede nel viaggio. E il suo viaggio interiore coincide con quello nel mondo, l’itinerario del desiderio si scava e si amplia in quello reale, secondo un processo poetico-fisiologico tipico suo che, analogamente ad altri viaggiatori dell’epoca, insegue un suo ideale in un’evasione che non prescinde dalla realtà, ma tende a penetrarla, a comprenderla.
Viaggio, scrittura e senso nell'opera di Charles de Brosses
PELLEGRINO, ROSARIO
2013
Abstract
Cosa spinge alla narrazione di un viaggio? Cosa accomuna intimamente il viaggiatore al memorialista? La convinzione, comune a entrambi, d’essere nella condizione di comunicare un’esperienza diversa e necessaria all’altrui conoscenza. Si tratti di evento partecipativo o di circostanze che richiedono una presenza puramente passiva, viaggiatori e memorialisti sono convinti portatori di un unicum al quale intendono attribuire il privilegio di una trasposizione letteraria. Il resoconto di viaggio è motivato anche dalla novità. Non quella intrinseca, rivoluzionaria, generale; si tratta della novità culturale e personale del protagonista del viaggio. La forza magico-poetica della parola seduce il viaggiatore al punto che la scrittura produce l’illusione della parola resuscitata. È questo il caso di Charles de Brosses, che crede nel viaggio. E il suo viaggio interiore coincide con quello nel mondo, l’itinerario del desiderio si scava e si amplia in quello reale, secondo un processo poetico-fisiologico tipico suo che, analogamente ad altri viaggiatori dell’epoca, insegue un suo ideale in un’evasione che non prescinde dalla realtà, ma tende a penetrarla, a comprenderla.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.