Nel saggio, a partire da alcune riflessioni sui documentari antropologici (MAV 2012), viene posto il problema dello sguardo, della prospettiva, dell’atteggiamento visivo nei confronti di ciò che l’etnografo osserva sul campo e poi restituisce per immagini audiovisive;ovvero sul rischio che si possa contribuire a creare rappresentazioni “orientalistiche” di realtà ben più complesse e strutturate, problematiche e opache, mai completamente trasparenti. Tuttavia, il lavoro degli antropologi visivi ha sempre contribuito a costituire un interessante meccanismo comparativo il quale, se da una parte ci ricorda che esistono una storia e una visione della storia percepite con occhi decentrati, spostati, eccentrici, dall’altra evidenzia come il nostro punto di vista sia comprensibile e analizzabile solo se affiancato dal punto di vista di un altro. In modo tale che nessuno dei due sguardi si risolva completamente nell’altro.
Il racconto dei MAV 2012
ESPOSITO, Vincenzo
2013
Abstract
Nel saggio, a partire da alcune riflessioni sui documentari antropologici (MAV 2012), viene posto il problema dello sguardo, della prospettiva, dell’atteggiamento visivo nei confronti di ciò che l’etnografo osserva sul campo e poi restituisce per immagini audiovisive;ovvero sul rischio che si possa contribuire a creare rappresentazioni “orientalistiche” di realtà ben più complesse e strutturate, problematiche e opache, mai completamente trasparenti. Tuttavia, il lavoro degli antropologi visivi ha sempre contribuito a costituire un interessante meccanismo comparativo il quale, se da una parte ci ricorda che esistono una storia e una visione della storia percepite con occhi decentrati, spostati, eccentrici, dall’altra evidenzia come il nostro punto di vista sia comprensibile e analizzabile solo se affiancato dal punto di vista di un altro. In modo tale che nessuno dei due sguardi si risolva completamente nell’altro.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.