L. A. ripercorre a grandi linee temi e questioni del nostro Settecento seguendo l’”avventura” della ragione, lungo un itinerario di ricerca che tocca l’orizzonte della lingua, il teatro, i diversi modi di comunicazione e di trasmissione in un secolo che registra un processo di straordinaria accelerazione sul versante del rinnovamento. L’autrice mostra di privilegiare, ancora una volta, autori e questioni un tempo ritenuti marginali o ‘minori’, indagando parallelamente, sul versante della lingua, il passaggio dalla proposta maturata in seno all’arcadia, e informata a un razionalismo di ispirazione cartesiana, a un’idea di lingua come strumento di comunicazione, e, successivamente, di propaganda politica, espressa dalla ‘ragione’ illuministica e dalla cultura della rivoluzione. Particolare attenzione è riservata anche allo straordinario contributo offerto dalla chiesa, attraverso prediche e missioni, al processo di svecchiamento linguistico. Nella seconda parte del volume l’indagine si sposta sull’intensificarsi del dibattito teorico, soprattutto in ambito teatrale, che prepara la lenta erosione del concetto di ‘regola’, e sull’impulso, che a partire dalla seconda metà del Settecento, deriva dalla riflessione illuministica e, successivamente, dalla cultura della rivoluzione. E senza trascurare il ruolo degli intellettuali, il loro contributo all’evolversi del dibattito, le forme del consenso e del dissenso, le riserve, le oscillazioni, le caute mediazioni che segnano, soprattutto sullo scorcio del secolo, le nuove dinamiche del mutamento.
L'avventura della ragione. Lingua intellettuali e pubblico tra riforme e rivoluzione
MONTANILE, Filomena
2014
Abstract
L. A. ripercorre a grandi linee temi e questioni del nostro Settecento seguendo l’”avventura” della ragione, lungo un itinerario di ricerca che tocca l’orizzonte della lingua, il teatro, i diversi modi di comunicazione e di trasmissione in un secolo che registra un processo di straordinaria accelerazione sul versante del rinnovamento. L’autrice mostra di privilegiare, ancora una volta, autori e questioni un tempo ritenuti marginali o ‘minori’, indagando parallelamente, sul versante della lingua, il passaggio dalla proposta maturata in seno all’arcadia, e informata a un razionalismo di ispirazione cartesiana, a un’idea di lingua come strumento di comunicazione, e, successivamente, di propaganda politica, espressa dalla ‘ragione’ illuministica e dalla cultura della rivoluzione. Particolare attenzione è riservata anche allo straordinario contributo offerto dalla chiesa, attraverso prediche e missioni, al processo di svecchiamento linguistico. Nella seconda parte del volume l’indagine si sposta sull’intensificarsi del dibattito teorico, soprattutto in ambito teatrale, che prepara la lenta erosione del concetto di ‘regola’, e sull’impulso, che a partire dalla seconda metà del Settecento, deriva dalla riflessione illuministica e, successivamente, dalla cultura della rivoluzione. E senza trascurare il ruolo degli intellettuali, il loro contributo all’evolversi del dibattito, le forme del consenso e del dissenso, le riserve, le oscillazioni, le caute mediazioni che segnano, soprattutto sullo scorcio del secolo, le nuove dinamiche del mutamento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.