Questo libro narra, come si deduce dal sottotitolo, una “storia orale e corale”. Ovviamente un libro, per definizione, non può essere orale, ma orale è invece ciò che esso riporta, la storia di una comunità affettiva del ricordo. Le testimonianze riportate nel volume costituiscono il resoconto di una ricerca etnografica, cominciata nel 2004, che ruota intorno ai temi della memoria e del ricordo. Si potrà così constatare come il ricordo, inteso come memoria collettiva e culturale dei fatti del passato, abbia bisogno di una comunità che lo produca, lo sostenga e lo rappresenti secondo «meccanismi» che sembrano avere una natura sentimentale, morale, affettiva, molto vicini ai processi di «patrimonializzazione» studiati e così definiti dagli antropologi culturali. La ricerca, relativa alla memoria culturale di un disastro ferroviario avvenuto nel 1944 e alla comunità affettiva del ricordo che intorno ad essa si è costituita, si è svolta secondo due direzioni. Da una parte, ha inseguito le testimonianze dei cosiddetti «informatori», cercando una maniera adatta alla loro conservazione e una modalità adeguata alla loro «restituzione» a coloro che si sono mostrati validi e preziosi collaboratori «sul campo». La seconda direzione della ricerca ha invece portato verso lo spoglio e la lettura di quei libri, articoli e documenti esistenti sul tema. In conclusione, un lavoro di etnologia audiovisiva che coniuga le pagine scritte del libro con le immagini videoregistrate sul campo e assemblate in un documentario proposto sul DVD allegato.

3 marzo ’44. Storia orale e coraledi una comunità affettiva del ricordo

ESPOSITO, Vincenzo
2014-01-01

Abstract

Questo libro narra, come si deduce dal sottotitolo, una “storia orale e corale”. Ovviamente un libro, per definizione, non può essere orale, ma orale è invece ciò che esso riporta, la storia di una comunità affettiva del ricordo. Le testimonianze riportate nel volume costituiscono il resoconto di una ricerca etnografica, cominciata nel 2004, che ruota intorno ai temi della memoria e del ricordo. Si potrà così constatare come il ricordo, inteso come memoria collettiva e culturale dei fatti del passato, abbia bisogno di una comunità che lo produca, lo sostenga e lo rappresenti secondo «meccanismi» che sembrano avere una natura sentimentale, morale, affettiva, molto vicini ai processi di «patrimonializzazione» studiati e così definiti dagli antropologi culturali. La ricerca, relativa alla memoria culturale di un disastro ferroviario avvenuto nel 1944 e alla comunità affettiva del ricordo che intorno ad essa si è costituita, si è svolta secondo due direzioni. Da una parte, ha inseguito le testimonianze dei cosiddetti «informatori», cercando una maniera adatta alla loro conservazione e una modalità adeguata alla loro «restituzione» a coloro che si sono mostrati validi e preziosi collaboratori «sul campo». La seconda direzione della ricerca ha invece portato verso lo spoglio e la lettura di quei libri, articoli e documenti esistenti sul tema. In conclusione, un lavoro di etnologia audiovisiva che coniuga le pagine scritte del libro con le immagini videoregistrate sul campo e assemblate in un documentario proposto sul DVD allegato.
2014
9788873412106
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