Oggetto del lavoro è l’analisi dello stato del regime della conservazione dei dati delle telecomunicazioni nell’Unione europea, con riguardo, in particolare, alla decisione adottata dalla Corte di giustizia UE nell’aprile 2014, in cui i giudici di Lussemburgo hanno dichiarato illegittimo il regime della data retention previsto dalla Direttiva n. 2006/24, in quanto contrario ai principi sulla tutela della privacy e dei dati personali risultanti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. La prima parte del contributo si propone di analizzare il contesto normativo e la prassi giurisprudenziale precedenti alla decisione della Corte di Lussemburgo resa nel caso Digital Rights Ireland Ltd, al fine di contestualizzarne la portata. La seconda parte del lavoro è dedicata all’analisi della summenzionata decisione della Corte di giustizia, in cui la stessa ha annullato la Direttiva n. 2006/24, considerando le sue disposizioni in contrasto con la pertinente normativa europea sulla protezione dei dati e della privacy contenuta nella Carta UE. Nelle conclusioni sono esaminate le prospettive del futuro sistema di conservazione dei dati delle telecomunicazioni, individuando soluzioni volte a contemperare, da un lato l’esigenza di sicurezza nazionale ed internazionale espressa dalla lotta al terrorismo internazionale e alla criminalità organizzata e, dall’altro la necessità di assicurare l’osservanza dei principi fondamentali in materia di tutela della privacy e dei dati personali.
L’annullamento del regime della conservazione dei dati di traffico nell’Unione europea da parte della Corte di giustizia UE: prospettive ed evoluzioni future del sistema europeo di data retention
NINO, MICHELE
2014
Abstract
Oggetto del lavoro è l’analisi dello stato del regime della conservazione dei dati delle telecomunicazioni nell’Unione europea, con riguardo, in particolare, alla decisione adottata dalla Corte di giustizia UE nell’aprile 2014, in cui i giudici di Lussemburgo hanno dichiarato illegittimo il regime della data retention previsto dalla Direttiva n. 2006/24, in quanto contrario ai principi sulla tutela della privacy e dei dati personali risultanti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. La prima parte del contributo si propone di analizzare il contesto normativo e la prassi giurisprudenziale precedenti alla decisione della Corte di Lussemburgo resa nel caso Digital Rights Ireland Ltd, al fine di contestualizzarne la portata. La seconda parte del lavoro è dedicata all’analisi della summenzionata decisione della Corte di giustizia, in cui la stessa ha annullato la Direttiva n. 2006/24, considerando le sue disposizioni in contrasto con la pertinente normativa europea sulla protezione dei dati e della privacy contenuta nella Carta UE. Nelle conclusioni sono esaminate le prospettive del futuro sistema di conservazione dei dati delle telecomunicazioni, individuando soluzioni volte a contemperare, da un lato l’esigenza di sicurezza nazionale ed internazionale espressa dalla lotta al terrorismo internazionale e alla criminalità organizzata e, dall’altro la necessità di assicurare l’osservanza dei principi fondamentali in materia di tutela della privacy e dei dati personali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.