Giunta nel 2014 alla sua decima edizione, Manifesta-European Biennial of Contemporary Art rappresenta senza dubbio un caso singolare all‟interno del sistema internazionale delle biennali. Inauguratasi nel 1996 in risposta alle trasformazioni politiche e sociali che hanno interessato dopo il 1989 la scena europea, la rassegna, grazie al carattere itinerante, motivato dalla volontà di intervenire in aree problematiche, e all‟attenzione nei confronti di ricerche artistiche e pratiche curatoriali innovative, si è inizialmente posta in dichiarata (e ovviamente paradossale) contraddizione rispetto alle “large-scale international exhibitions” che oggi individuano la sempre più fitta mappa dell‟arte globale. Una originalità in parte smentita dalla scelta dell‟Hermitage come sede dell‟ultima edizione, una celebrativa“Manifesta senza manifesto”. Manifesta-European Biennial of Contemporary Art reached its tenth editionin 2014 and definitely represents a unique case inside the international system of the biennials. This exhibition opened in 1996 as a response to the political and social transformations that affected Europe after 1989 and thanks to its itinerant nature, motivated by the aspiration to intervene in problematic areas, and its attention towards innovative artistic researches and curatorial practices, initially defining itself towards a manifest (and obviously paradoxical) contradiction with the “large-scale international exhibitions” that nowadays identify the increasingly dense global art map. A novelty then proved partly wrong by the choice of the Hermitage as a venue for the last edition, a celebratory "Manifesta without a manifesto"

Manifesta - The European Biennial of Contemporary Art

ZULIANI, Stefania
2015-01-01

Abstract

Giunta nel 2014 alla sua decima edizione, Manifesta-European Biennial of Contemporary Art rappresenta senza dubbio un caso singolare all‟interno del sistema internazionale delle biennali. Inauguratasi nel 1996 in risposta alle trasformazioni politiche e sociali che hanno interessato dopo il 1989 la scena europea, la rassegna, grazie al carattere itinerante, motivato dalla volontà di intervenire in aree problematiche, e all‟attenzione nei confronti di ricerche artistiche e pratiche curatoriali innovative, si è inizialmente posta in dichiarata (e ovviamente paradossale) contraddizione rispetto alle “large-scale international exhibitions” che oggi individuano la sempre più fitta mappa dell‟arte globale. Una originalità in parte smentita dalla scelta dell‟Hermitage come sede dell‟ultima edizione, una celebrativa“Manifesta senza manifesto”. Manifesta-European Biennial of Contemporary Art reached its tenth editionin 2014 and definitely represents a unique case inside the international system of the biennials. This exhibition opened in 1996 as a response to the political and social transformations that affected Europe after 1989 and thanks to its itinerant nature, motivated by the aspiration to intervene in problematic areas, and its attention towards innovative artistic researches and curatorial practices, initially defining itself towards a manifest (and obviously paradoxical) contradiction with the “large-scale international exhibitions” that nowadays identify the increasingly dense global art map. A novelty then proved partly wrong by the choice of the Hermitage as a venue for the last edition, a celebratory "Manifesta without a manifesto"
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4651217
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