In molti casi, soprattutto in Italia, gli heritage assets esplicano una significativo peso nell’ambito dei patrimoni delle aziende pubbliche. Si tratta di quei beni che derivano la propria rilevanza dal legame con aspetti culturali, ambientali o storici, quali edifici o monumenti storici, siti archeologici, opere d’arte, aree protette e riserve naturali. Tanto spinge i vari fruitori dei bilanci delle aziende pubbliche a ricercare informazioni specifiche sulla natura e sulle caratteristiche dei beni heritage da esse posseduti, nonché sui livelli di performance raggiunti nella loro gestione, sia in termini di fruizione da parte della collettività, sia in termini di politiche e costi di manutenzione e conservazione. Tuttavia, l’esigenza di soddisfare tali user needs trova impedimento nella difficoltà di un inquadramento contabile univoco all’interno delle tradizionali categorie logico-contabili. Nel lavoro si analizza il dibattito scientifico sulla contabilizzazione degli heritage assets passando in rassegna i più rilevanti principi contabili nazionali ed internazionali emanati sul tema, nell’intento di individuare adeguate soluzioni alle loro problematiche rappresentative. Nell’ultima parte, con l’uso dell’approccio multiple case study, si osserva lo stato dell’arte nei paesi considerati all’avanguardia sulla tematica in oggetto. Attraverso lo studio dei casi della città britannica di York e della città americana di Charlottesville, si approfondiscono le prassi contabili UK e USA, al fine di trarne spunto per l’individuazione di atteggiamenti virtuosi che possano valere a orientare anche il contesto italiano.

La contabilizzazione degli heritage assets negli enti locali. Esperienze internazionali a confronto

AVERSANO, NATALIA
2015-01-01

Abstract

In molti casi, soprattutto in Italia, gli heritage assets esplicano una significativo peso nell’ambito dei patrimoni delle aziende pubbliche. Si tratta di quei beni che derivano la propria rilevanza dal legame con aspetti culturali, ambientali o storici, quali edifici o monumenti storici, siti archeologici, opere d’arte, aree protette e riserve naturali. Tanto spinge i vari fruitori dei bilanci delle aziende pubbliche a ricercare informazioni specifiche sulla natura e sulle caratteristiche dei beni heritage da esse posseduti, nonché sui livelli di performance raggiunti nella loro gestione, sia in termini di fruizione da parte della collettività, sia in termini di politiche e costi di manutenzione e conservazione. Tuttavia, l’esigenza di soddisfare tali user needs trova impedimento nella difficoltà di un inquadramento contabile univoco all’interno delle tradizionali categorie logico-contabili. Nel lavoro si analizza il dibattito scientifico sulla contabilizzazione degli heritage assets passando in rassegna i più rilevanti principi contabili nazionali ed internazionali emanati sul tema, nell’intento di individuare adeguate soluzioni alle loro problematiche rappresentative. Nell’ultima parte, con l’uso dell’approccio multiple case study, si osserva lo stato dell’arte nei paesi considerati all’avanguardia sulla tematica in oggetto. Attraverso lo studio dei casi della città britannica di York e della città americana di Charlottesville, si approfondiscono le prassi contabili UK e USA, al fine di trarne spunto per l’individuazione di atteggiamenti virtuosi che possano valere a orientare anche il contesto italiano.
2015
9788892101265
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