La vicenda di Umbricio, un cittadino romano nato e cresciuto nell’Urbe e costretto a fuggirne, ricorda quella degli agricoltori e pastori virgiliani cacciati dai loro terreni. Partendo dai punti di contatto fra la Satira 3 e le Bucoliche 1 e 9, si evidenzia come all’analogia della situazione corrisponda, tuttavia, la deformazione satirica del paesaggio: da idilliaco e stilizzato, esso diviene urbano e degradato. L’esame delle argomentazioni e dei topoi del suo discorso fa ravvisare in Umbricio il simbolo di una categoria sociale in via di estinzione (ricordata talora anche da Marziale): la popolazione urbana di antica stirpe, identificata con la qualifica pur ambigua e generica di plebs. L’appuntamento ad Aquino che Umbricio dà a G. rappresenta il punto d’incontro fra due distinti percorsi biografici ed esistenziali, che tuttavia condividono sentimenti e intenti.
Poetica e ideologia nella III satira di Giovenale
GRAZZINI, STEFANO
2016
Abstract
La vicenda di Umbricio, un cittadino romano nato e cresciuto nell’Urbe e costretto a fuggirne, ricorda quella degli agricoltori e pastori virgiliani cacciati dai loro terreni. Partendo dai punti di contatto fra la Satira 3 e le Bucoliche 1 e 9, si evidenzia come all’analogia della situazione corrisponda, tuttavia, la deformazione satirica del paesaggio: da idilliaco e stilizzato, esso diviene urbano e degradato. L’esame delle argomentazioni e dei topoi del suo discorso fa ravvisare in Umbricio il simbolo di una categoria sociale in via di estinzione (ricordata talora anche da Marziale): la popolazione urbana di antica stirpe, identificata con la qualifica pur ambigua e generica di plebs. L’appuntamento ad Aquino che Umbricio dà a G. rappresenta il punto d’incontro fra due distinti percorsi biografici ed esistenziali, che tuttavia condividono sentimenti e intenti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.