Può la riflessione pedagogica attuale farsi carico dell’ennesima sfida che innerva oggi l’educazione? Può l’educazione sfuggire alla tenaglia teoretica e pratica della cultura del versus in un campo di indagine che rischia di uscire dalla scena di un’analisi critico-ermeneutica specificamente pedagogica? Ogni qualvolta si ritorna sulla vessata e sempre aperta questione che tenta di riannodare pedagogicamente reale e virtuale si è chiamati a misurarsi con il rischio di dar luogo a delle vere e proprie giustapposizioni. Le autrici di questo volume sono esposte a questo rischio o, meglio, lo hanno assunto tentando di problematizzare pedagogicamente l’antinomia reale/virtuale attraverso due prospettive non aderenti, ma dialoganti, sospese anch’esse nel reticolo sfumato e intrecciato dei punti di vista. La sospensione è metafora elettiva, contenuto trasposto, per tentare non solo di fermare la condizione adolescenziale, che più di altre esprime ed esperisce la gettatezza e la sperdutezza dell’esistere, anche nel cyberspazio, ma per designare l’incertezza che accompagna il passo pedagogico allorquando si tenta di attraversare ed abitare quel luogo d’intersezione e separazione che si produce ogni volta che si tenta di affrontare criticamente l’antinomia reale /virtuale.
L'educazione sospesa tra reale e virtuale
ATTINA', Marinella;MARTINO, PAOLA
2016
Abstract
Può la riflessione pedagogica attuale farsi carico dell’ennesima sfida che innerva oggi l’educazione? Può l’educazione sfuggire alla tenaglia teoretica e pratica della cultura del versus in un campo di indagine che rischia di uscire dalla scena di un’analisi critico-ermeneutica specificamente pedagogica? Ogni qualvolta si ritorna sulla vessata e sempre aperta questione che tenta di riannodare pedagogicamente reale e virtuale si è chiamati a misurarsi con il rischio di dar luogo a delle vere e proprie giustapposizioni. Le autrici di questo volume sono esposte a questo rischio o, meglio, lo hanno assunto tentando di problematizzare pedagogicamente l’antinomia reale/virtuale attraverso due prospettive non aderenti, ma dialoganti, sospese anch’esse nel reticolo sfumato e intrecciato dei punti di vista. La sospensione è metafora elettiva, contenuto trasposto, per tentare non solo di fermare la condizione adolescenziale, che più di altre esprime ed esperisce la gettatezza e la sperdutezza dell’esistere, anche nel cyberspazio, ma per designare l’incertezza che accompagna il passo pedagogico allorquando si tenta di attraversare ed abitare quel luogo d’intersezione e separazione che si produce ogni volta che si tenta di affrontare criticamente l’antinomia reale /virtuale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.