Il Giustino di Carlo Goldoni non è un pasticcio del melodramma di Beregan, ma un’opera autonoma, resa in uno stile nuovo. Il confronto tra l’autografo, l’edizione Zatta e un testimone manoscritto conservato presso l’Archivio dell’Accademia Roveretana degli Agiati si è rivelato utile per comprendere come sia stato reinventato da Goldoni il linguaggio drammaturgico, facendo emergere il valore del testo, di cui sono stati indagati i motivi iconologico-simbolici, il ruolo dei personaggi, la varietà dei caratteri, la funzione etica, pedagogica e civile dell’eroe.
Giustino
SANTOLI, Carlo
2016
Abstract
Il Giustino di Carlo Goldoni non è un pasticcio del melodramma di Beregan, ma un’opera autonoma, resa in uno stile nuovo. Il confronto tra l’autografo, l’edizione Zatta e un testimone manoscritto conservato presso l’Archivio dell’Accademia Roveretana degli Agiati si è rivelato utile per comprendere come sia stato reinventato da Goldoni il linguaggio drammaturgico, facendo emergere il valore del testo, di cui sono stati indagati i motivi iconologico-simbolici, il ruolo dei personaggi, la varietà dei caratteri, la funzione etica, pedagogica e civile dell’eroe.File in questo prodotto:
	
	
	
    
	
	
	
	
	
	
	
	
		
			
				
			
		
		
	
	
	
	
		
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