Contratti di distribuzione e somministrazione: la tipicità tra ipersensibilità economica, attrazioni indesiderate, fughe tentate e suggestioni comparatistiche

La riflessione sui contratti di distribuzione e di somministrazione consente di sviluppare una indagine sulla capacità di adattamento di queste figure contrattuali alle esigenze del mercato, ma anche una peculiare sensibilità di queste figure a porsi funzionalmente al servizio di interessi economici ben differenziati, tanto da alimentare il dibattito sulla loro natura, giuridica ovvero economica. La loro difficile riconducibilità ad un unico tipo contrattuale, la improbabile acquisizione di una tipicità sociale (salvo non voler parlare di tipicità economica), la diffusa variabilità dell’assetto contenutistico che talvolta involge sia l’elemento oggettivo sia quello soggettivo, impediscono una ricostruzione organica del fenomeno “contratti di somministrazione e distribuzione”.Siffatta complessità strutturale autorizza, quindi, su di un piano di giustificazione sistematica, a ravvisare nei concetti di “autonomia contrattuale”, “causa” e “contratto” i fattori (interni al sistema) adatti alla rilevazione giudiziale della funzione unitaria assolta dal regolamento adottato.La prospettiva comparatistica pur, nella complessità del quadro che offre, consente di individuare delle importanti convergenze e di identificare, comunque, un minimo comune denominatore