Il concetto di governamentalità, introdotto da Foucault e ripreso in area anglosassone dai Governmentality Studies, deve la sua fortuna alla capacità di interpretare l’ontologia dell’attualità cogliendone i vettori di potere non sempre espliciti1 . Urgente, oggi, quando essi incontrano battute di arresto e sussulti geopolitici. Quando fu creato dallo studioso francese non era in uso la nozione di governance che, sia pur con una notevole incertezza semantica, è termine di elezione per designare la modifica del modello classico di amministrazione e un insieme di pratiche e relazioni complesse e autoriflessive di interdipendenza reciproca. Questo saggio muove dalla parziale convergenza dei due termini, entrambi adeguati a dar conto di condotte, pratiche e argomentazioni giustificative che nel tradizionale modello della scienza giuridico-politica non trovano spazio, per concentrarsi sul termine foucaultiano che non rappresenta semplicemente la torsione del concetto di governance verso le pratiche di soggettivazione dei viventi e di governo delle “mentalità” – il lemma francese lega la pratica di governo alle mentalità: motivazioni e desideri dei governati –, ma offre l’alveo genealogico per pensare questa tecnica di governo come nuova razionalità politica.

Governamentalità: una ri-definizione operativa della razionalità politica

BAZZICALUPO, Laura
2016-01-01

Abstract

Il concetto di governamentalità, introdotto da Foucault e ripreso in area anglosassone dai Governmentality Studies, deve la sua fortuna alla capacità di interpretare l’ontologia dell’attualità cogliendone i vettori di potere non sempre espliciti1 . Urgente, oggi, quando essi incontrano battute di arresto e sussulti geopolitici. Quando fu creato dallo studioso francese non era in uso la nozione di governance che, sia pur con una notevole incertezza semantica, è termine di elezione per designare la modifica del modello classico di amministrazione e un insieme di pratiche e relazioni complesse e autoriflessive di interdipendenza reciproca. Questo saggio muove dalla parziale convergenza dei due termini, entrambi adeguati a dar conto di condotte, pratiche e argomentazioni giustificative che nel tradizionale modello della scienza giuridico-politica non trovano spazio, per concentrarsi sul termine foucaultiano che non rappresenta semplicemente la torsione del concetto di governance verso le pratiche di soggettivazione dei viventi e di governo delle “mentalità” – il lemma francese lega la pratica di governo alle mentalità: motivazioni e desideri dei governati –, ma offre l’alveo genealogico per pensare questa tecnica di governo come nuova razionalità politica.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4686691
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