Il contributo espone le conseguenze che la nuova nozione di concessione di servizi pubblici, introdotta dalla direttiva comunitaria 2014/23/UE e recepita dal d.lgs. n. 50/2016 (Codice dei Contratti pubblici), ha nel processo amministrativo, in termini di assimilazione con gli appalti e, conseguentemente, relativamente all'applicazione del rito accelerato e superaccelerato. L'esame passa in rassegna le diverse ipotesi che si possono verificare a seconda della tesi ricostruttiva della nozione di concessione che viene approfondita. L'analisi, svolta in chiave critica, in particolare, si sofferma anche sulle fattispecie escluse dalla applicazione del rito speciale degli appalti ed esamina anche i casi di risoluzione alternativa delle controversie.
L'applicabilità del "rito appalti" alle concessioni: profili critici
Annalisa Di Giovanni
2018
Abstract
Il contributo espone le conseguenze che la nuova nozione di concessione di servizi pubblici, introdotta dalla direttiva comunitaria 2014/23/UE e recepita dal d.lgs. n. 50/2016 (Codice dei Contratti pubblici), ha nel processo amministrativo, in termini di assimilazione con gli appalti e, conseguentemente, relativamente all'applicazione del rito accelerato e superaccelerato. L'esame passa in rassegna le diverse ipotesi che si possono verificare a seconda della tesi ricostruttiva della nozione di concessione che viene approfondita. L'analisi, svolta in chiave critica, in particolare, si sofferma anche sulle fattispecie escluse dalla applicazione del rito speciale degli appalti ed esamina anche i casi di risoluzione alternativa delle controversie.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.